Enna ritorna ad essere una città pulita come una volta?

Enna. Viale Diaz, ore 9:30 di domenica scorsa. Pochissime persone in giro. Assenza o quasi di auto parcheggiate ai margini della strada. Nei marciapiedi gli alberi ombreggiano il rettilineo del viale…tutto sembra surreale. Quel che colpisce è il nastro d’asfalto perfettamente ripulito, banchine comprese. Non una carta e neppure una foglia d’albero sulla carreggiata. Ho pensato che ‘una rondine non fa primavera’. Poi ho attenzionato il ‘fenomeno’ girando per le strade del centro storico e non. Il miracolo dello spazzamento nella nostra città è avvenuto con l’impegno degli operatori ecologici che appena qualche settimana fa sono transitati dall’Ato “EnnaEuno” all’“EcoEnnaServizi”, la società a responsabilità limitata interamente partecipata dal Comune di nuova istituzione.

Se il buon giorno si vede dal mattino, Enna sembra essere ritornata la città linda e pulita di una volta, quella degli anni ’50 e ’60. L’abitato di Enna si snoda lungo la via Roma con i suoi quartieri: Lombardia, San Biagio, Salvatore, San Pietro, Matrice, Santa Chiara, Sant’Agostino, Valverde, Santa Agrippina, Judeca, Canalicchio e poi San Leone, Fontana Grande-Pisciotto per risalire verso i quartieri di Fundrisi, San Bartolomeo, Spirito Santo, Montesalvo e infine, attraverso il pianoro del Monte, i quartieri del Popolo, San Cataldo, Sant’Onofrio, Balata, S. Tommaso, Carmine, Donna Nuova, Delle Muse e Passo Signore. Nel passato i residenti di alcuni di questi rioni, specie quello di Fundrisi, avevano la buona abitudine di spazzare davanti l’uscio di casa fino a quello del vicino e così via, tanto che non occorreva alcun intervento da parte degli ‘spazzini’ (così in quel tempo venivano chiamati gli operatori ecologici). La raccolta veniva fatta ‘porta a porta’ dagli addetti che con i carretti trainati da muli avvisavano con fischietto del loro passaggio mattutino. La discarica, l’unica esistente ad Enna era ubicata in località Pisciotto dove veniva conferita la spazzatura di tutto il territorio comunale. Questa discarica agli inizi degli anni ’50 venne chiusa e la zona bonificata. In seguito venne destinata a verde pubblico, prendendo il nome di “Villa Farina”, dal cognome dell’allora assessore comunale Michele Farina facente parte della giunta capeggiata da Paolo Savoca. Negli anni ’60 si dovette scegliere un altro sito per lo scarico dei rifiuti solidi e urbani. Fu scelta la località di Cozzo Vuturo, verso nord a circa 6 km da Enna, che con i vari ampliamenti ha servito non solo il capoluogo ma anche quasi tutta la provincia dove nel frattempo vennero chiuse le antiche discariche ubicate nelle periferie di ciascun comune. Fino all’avvento dell’Ato Rifiuti i comuni hanno gestito la raccolta in proprio. Il resto è storia recente.

Salvatore Presti