Aidone. XIII edizione di Morgantina rivive dell’Archeoclub: 1500 spettatori nonostante le strade chiuse per gli incendi

Aidone. “Tra mito e storia…Morgantina rivive” dell’Archeoclub “Aidone-Morgantina” ha chiuso la XIII edizione incassando come sempre grandi consensi dal caloroso pubblico che ha apprezzato l’intero impianto della manifestazione. Sebbene il momento di particolare difficoltà per il territorio, a causa dei devastanti incendi con la chiusura delle più importanti strade d’accesso da e per Aidone, scoraggiando molti turisti a raggiungere Morgantina, nella cui agorà si è svolto l’evento, numeroso il pubblico accorso.

Afferma Alessandra Mirabella, presidente dell’Archeoclub: “Nonostante la situazione critica del centro Sicilia, martoriato dagli incendi si è registrata un’ottima affluenza di pubblico; circa 1500 gli spettatori, tra sabato e domenica”. L’evento è promosso in collaborazione con il comune di Aidone e il Polo Regionale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i siti culturali e gli assessorati regionali al Turismo e ai Beni Culturali che lo hanno inserito fra quelli di “Anfiteatro Sicilia”. Menzione speciale alla Fondazione “Marida Correnti”, cuore pulsante della cultura aidonese. “Per due giorni, il cuore dell’area archeologica è tornato a rivivere grazie alla presenza di centinaia di attori e figuranti “speciali”: i residenti di Aidone, nel cui territorio ricade l’antica polis di Morgantina, che con i “vicini di casa” dei Comuni limitrofi hanno interpretato i loro avi e svelato i segreti della quotidianità più antica rievocando così i fasti di Morgantina, sepolta per millenni e rinvenuta alla luce poco più di mezzo secolo fa. I cittadini di Aidone hanno vestito i panni degli antichi residenti, senatori, soldati, sacerdoti e mercanti ricostruendo la quotidianità della città siculo-greca con i suoi odori e colori”- prosegue Mirabella. Tema conduttore:“Echi Nostalgici”. Il Nostos non è solo viaggio di ritorno che determina la nostalgia per la patria, ma metafora della vita e quindi dolore, mancanza, perdita, desiderio di ricongiungimento, ricerca di sé, tensione di conoscenza.

Alla nostalgia di Ulisse per la patria si alterna quella di donne, le Heroides – le eroine di Ovidio- che, abbandonate o tradite, scrivono lettere d’amore o di dolore a mariti e innamorati, esse a causa di forza maggiore hanno dovuto rinunciare agli affetti più cari. Ma la nostalgia, quale desiderio sofferto di tornare a casa, diventa anche lo sprone per la ricerca di una nuova terra e quindi la riconquista di valori perduti (il tema dell’accoglienza é stato l’ argomento della pièce all’Ekklesiasterion – a cura del dott. Silvio Raffiotta – dibattuto come di consueto fra i buleuti o i senatori della polis) Le voci di rabbia e sconforto delle Eroidi hanno poi lasciato il posto a vivaci spaccati di vita quotidiana, dalla “Ruffiana” di Ovidio ai mercanti e compratori che hanno animato le botteghe del Macellum. Infine un suggestivo momento corale al Teatro ha concluso la manifestazione coinvolgendo tutti gli attori/figuranti. Regia Calogero Matina. Aiuto regia: Sara Minincleri, Lilia Raffiotta, Concetta Oliveri. Foto e grafica: Erminio Gattuso. Scenografia: Vincenzo Camiolo. Costumi e parrucche: Marianna Guastella, Filippo Silvestre.

Angela Rita Palermo