SP51: entrano in azione altri rocciatori sulle pendici di Enna -fotogrammetrie


Entrano in azione altri rocciatori sulle pendici di Enna dove, da sabato scorso, si lavora sodo per rimettere in sicurezza la Sp 51 “San Calogero”.
Ieri mattina si è svolto un altro sopralluogo con l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Dante Ferrari, il dirigente dell’Ufficio tecnico Venerando Russo ed il responsabile del Coc Lorenzo Colaleo per capire in che condizioni si presentano le pendici dopo i lavori di questi primi giorni. Sul posto anche i tecnici del Libero Consorzio comunale di Enna, Alvano, Privitera e Campisi. Presente anche il prof. Castelli dell’università Kore il cui apporto potrebbe essere presto fondamentale per delle progettazioni di messa in sicurezza.

I primi rocciatori giunti sulle pendici hanno già disganggiato le pietro che rappresentavano un possibile pericolo e sono stati tagliati gli alberi pericolanti.
Dei controlli sono stati fatti anche dai vigili del fuoco e dal corpo forestale mentre la polizia municipale è intervenuta per controllare la presenza di strutture abusive. L’incendio del 9 agosto ha infatti permesso di scoprire alcune strutture adibite al ricovero di animali costruite abusivamente ed ai proprietari è stato intimato l’abbattimento.
Gli uffici ed il personale dell’ex Provincia stanno procedendo a pulire la strada dove, ad esempio, in alcuni punti c’erano dei restringimenti per il cedimento di piccole parti del muro. L’impresa privata chiamata dal Comune sta invece bonificando l’area da tutto il materiale ferroso abbandonato.

Oggi, dunque, arriveranno i rocciatori geotecnici per una ulteriore valutazione tecnica sullo stato delle pendici. Il loro giudizio sarà importante per capire se ci sono nuove criticità rispetto a quelle già evidenziate e se queste stesse possono essere un problema nell’immediato.
Rispetto alle prime valutazioni, quando cioè furono evidenziate le fratturazioni nella roccia, la situazione sembra adesso essere sotto controllo. I lavori di questi giorni stanno consentendo di mettere in sicurezza le parti più esposte e più a rischio ma è chiaro che servirà un intervento più diretto e su questo il Comune sta già lavorando per attingere a dei finanziamenti regionali collaborando anche con l’università.

Nel frattempo grazie all’ausilio di un drone della Protezione civile Anpas è stato possibile avere delle fotogrammetrie che hanno evidenziato il danno creato dall’incendio, soprattutto al di sotto del Castello di Lombardia, che ha distrutto una vasta area di vegetazione i cui risvolti, negativi, potrebbero vedersi nella stagione delle piogge quando le pendici indebolite potrebbero cedere proprio per la mancanza di alberi che trattendono il terreno sulle pendici.