Villarosa: concerto pianistico del giovane Salvatore Mastrosimone, 11 anni

Villarosa. E’ stata una serata speciale con musiche di Bach, Mozart, Clementi, Schubert e Prokofiev che ha emozionato e incantato il numeroso pubblico. Protagonista assoluto il giovanissimo Salvatore Mastrosimone, 11 anni, che si è esibito presso la biblioteca comunale in un concerto pianistico, regalando momenti intensi di grande entusiasmo, suonando con grande maestria. Salvatore ha eseguito al pianoforte anche una sua personale composizione dal titolo “Il ciclo della vita” e un brano, “L’ave Maria” di Gounod, accompagnato dal giovane violinista ennese Ivan Scarpinato, ricevendo alla fine una standing ovation per avere dimostrato, nonostante la giovane età, “una maturità artistica e personale che rappresenta una dote rara, un valore prezioso”. Dote musicale e pianistica che, sotto la guida del maestro Giovanni Ferraro, non è passata inosservata nell’ambiente musicale regionale e nazionale come confermano i numerosi successi che il giovane ha conseguito in importanti manifestazioni e concorsi nazionali dedicati agli allievi di pianoforte; tutti primi premi assoluti in diverse città come Milano, Palermo, Caltanissetta, Ragusa, Gangi, Pedara, Aci Bonaccorsi e Villarosa. “Concerto lodevolissimo – ha detto il presidente di Musicarte di Caltanissetta, Piegiovanni Zaffora, alla fine dell’esibizione. – Salvatore cresce e migliora ogni anno. Siamo contenti, abbiamo scoperto in lui un giovane artista del nostro territorio, in cui si intravedono già i lineamenti dell’appassionato studioso, una figura in cui il pianismo è voce per esprimere un interesse profondo per tutto quel contesto culturale che intorno alla musica ruota e che, in un certo senso, ne favorisce la fioritura”. Talento dunque, ma anche “quell’indispensabile rigore – ha affermato il maestro Ferraro – nello studio e quella devozione alla musica indispensabile per continuare a seguire un percorso artistico di altissimo livello”.

“Ho iniziato da bambino – ha affermato invece Salvatore – e al mio maestro ho dato subito l’impressione di un certo talento ma per me era come un gioco. Crescendo ho cominciato a capire che c’era qualcosa di molto più importante per la mia vita nella musica, che non era solo un gioco. Quindi ho incominciato a partecipare ai primi concorsi e a raccogliere anche i primi premi”.

Giacomo Lisacchi