“Enna Rinasce” attacca il consigliere Cappa ed il suo gruppo consiliare su mozione sfiducia

Enna. La discussione sulle candidature alle regionali ha, per qualche giorno, distolto l’attenzione da un altro importante tema per la politica cittadina ossia la mozione di sfiducia che il gruppo consiliare del Pd ha presentato contro il sindaco Maurizio Dipietro. Si è ancora in attesa che venga calendarizzata nei lavori d’aula, probabilmente tra il 18 ed il 22 settembre, ma nel frattempo c’è chi ne contesta le motivazioni. È il caso del gruppo consiliare Enna Rinasce che da poche settimane ha riallacciato i rapporti con il sindaco riprendendo il posto in giunta interrotto lo scorso marzo. Secondo il gruppo rappresentato in aula dalla consigliere Palermo e dai consiglieri-assessori Scillia e Ferrari le motivazioni denunciate dal Pd «ci convince sempre di più sul fatto che la scelta del rinnovato sostegno a questa amministrazione sia stata la strada giusta da intraprendere». Dicono inoltre d’aver contestato il tentativo di strumentalizzare l’azione amministrativa al fine di portare avanti logiche politiche che nulla hanno a che fare con il bene della collettività e ricordano come gli ennesi abbiano scelto una politica incentrata sullo sviluppo del territorio «invece ha rischiato di ritrovarsi con una fotocopia sbiadita della stessa politica che aveva bocciato. Per fortuna l’amministrazione se ne è resa conto e insieme alla coalizione con cui ha vinto le elezioni si è determinata a governare il progetto politico per cui è stata eletta».
I tre consiglieri attaccano poi l’opposizione dicendo «ci dispiace che il consigliere Cappa ed il suo gruppo consiliare si siano persi alcuni passaggi di questo cambiamento e ormai inutilmente continuano a giocare alla mozione di sfiducia, sbandierando un documento che appare alquanto anacronistico nel contenuto quanto inutile nello scopo».
I tre consiglieri si dicono fiduciosi nell’azione dell’amministrazione e motivano cosa li ha spinti a riprendere il discorso stoppato a marzo con l’apertura della crisi di giunta: «Da protagonisti ci siamo messi al lavoro. La ricomposizione del quadro originario non lascia spazio ad altre interpretazioni allusive. La squadra c’è, ha dimostrato di saper superare le crisi e di non anteporre la politica di partito a quella per il bene comune» ed infine lanciano una stoccata al Pd: «Ci chiediamo invece cosa spinga il gruppo ED (il nome della lista presentata alle elezioni ndr) o Pd, non sappiamo come chiamarli, a non portare in aula un piano regolatore già approvato dalla giunta che rimane invece posteggiato presso l’ufficio di presidenza da ben 18 mesi e che di certo porterebbe un enorme beneficio alla città».
Il clima insomma resta sempre incandescente in attesa che il dibattito, quello ufficiale, possa spostarsi in aula mettendo la parola fine alla questione sfiducia che ha preso troppo tempo anche rispetto ai bisogni della città.