Regionali: una guerra fratricida. È il caso del Pd ennese

Enna. L’attuale corsa verso le regionali, per la verità ancora ferma sullo scoglio delle candidature, sta mettendo in luce un aspetto che certamente la Politica d’un tempo, quella con la P maiuscola, oggi rinnegherebbe senza tentennamenti. Una politica che oggi non guarda più come elemento essenziale alla distinzione di valori ed ideali di destra o sinistra ma che, invece, si lacera all’interno degli stessi schieramenti. Una guerra fratricida insomma. È il caso del Pd ma anche del centrodestra ennese, ma anche altrove non va meglio, dove anziché premunirsi a presentare progetti ai cittadini o a distinguersi dagli avversari lottano per accreditarsi la guida al timone.
Ogni giorni che passa gli animi del Pd si infuocano sempre più e questa volta ad intervenire è il responsabile dell’organizzazione del Pd regionale, Antonio Rubino, che si scaglia contro Fabio Venezia reo d’aver chiesto le dimissioni del segretario regionale per una sorta di “manifesta incapacità”.
«Abbiamo lasciato Fabio Venezia assolutamente libero di fare le proprie considerazioni con i suoi compagni di area e di territorio. Ancora non abbiamo capito cosa voglia esattamente e da chi. Purtroppo chi siederà all’Ars non lo decidiamo noi ma gli elettori» spiega Rubino che un tempo con Venezia condivideva l’appartenenza all’area dei “giovani turchi” orfiniani.
Rubino però non si ferma qui e va oltre: «La segreteria regionale sta seguendo con la doverosa attenzione la composizione della lista di Enna provando a creare le condizioni per il risultato migliore possibile». Su questo punto, lanciato inizialmente da Raciti, era però già intervenuto il presidente regionale del Pd, Giuseppe Bruno, spiegando che sarà compito del commissario provinciale Carbone fare le liste. Finita qui? Neanche per sogno perchè dopo le parole del duo Raciti-Rubino ecco arrivare quelle del coordinamento provinciale dell’area renziana che si stringe attorno a Venezia e ne supporta l’iniziativa contro Raciti con una raccolta firme con tanto di motivazione esprimendo «sostegno all’amico Fabio Venezia nella sua legittima richiesta di dimissioni del segretario Raciti che in questi anni di segreteria ha tradito tutti i valori fondativi del Pd ed in particolar modo la sua generazione. La sua è stata oltre che la più insignificante delle gestioni politiche del Partito Democratico siciliano la meno innnovativa e più reazionaria mai avuta. In una parola: Vecchia che ha portato il Pd a scomparire. Se ne vada. Adesso».
Parole durissime che, c’è da credere, provocheranno nuove reazioni in attesa che tutte le anime trovino una soluzione che ad oggi è più un miraggio.