Rifiuta innanzitutto l’accusa di non aver voluto presentare la lista perchè, spiega, «noi i due candidati li avevamo trovati» e questi sarebbero stati due professionisti già militanti del partito e residenti a Nicosia e Regalbuto. Cosa è accaduto allora? Per Macaluso la segreteria regionale aveva già deciso i candidati e dovevano essere altri tant’è che sono stati poi candidati Miriam Fanella e Sebastiano Lombardo, candidatura, prosegue Macaluso, «non come Udc ma in quota Cateno De Luca di “Sicilia Vera”».
Ma altro motivo di scontro con la segreteria regionale è stata anche una richiesta partita da Enna: «Io volevo risposte politiche che non ci sono state, chiedevamo una presenza ennese nel listino in rappresentanza di un territorio che perde un deputato con la nuova riforma elettorale ma ci è stato solo detto che c’erano dei problemi e nulla più».
Il seguito è noto a tutti con la segreteria regionale che individua i due candidati e li presenta nella lista Udc e subito dopo solleva Macaluso dall’incarico anche se quest’ultimo spiega che «ad ora per me è solo una notizia giornalistica perchè ho visto il comunicato ma nessuno mi ha detto qualcosa. Ovviamente contano anche i fatti ed avendo terze persone, non di Enna, presentato una lista, questo costituisce un fatto e ci consideriamo quindi fuori». Macaluso parla al plurale perchè, dice, dietro a lui c’è un gruppo «che ha deciso quello che bisognava fare anche per rivendicare l’autonomia e la dignità di un territorio bistrattato». Sul futuro dice «non so cosa accadrà», conferma l’appoggio a Musumeci e non esclude anche un riavvicinamento ad un’Udc, «che rispecchia i nostri principi, ma diversa dall’attuale.