Il primo, duro, affondo è stato di Timpanaro che ha parlato di numerose perplessità e accusato l’amministrazione di non avere «uno schema di massima e una strategia nei settori strategici». A fargli da eco la collega Marino secondo cui «con quelle somme si sarebbero potute sistemare tante cose» ma a raffreddare gli animi degli indignati è stato Solfato (M5S) sostenendo che «per come la vediamo noi non è un dramma, certo neanche un’opera» sostenendo però che la loro preoccupazione «deriva dal non vedere investimenti in città».
Dalla maggioranza Paolo Gargaglione ha ricordato che il bilancio di previsione fu approvato «soltanto a settembre e quindi con poco tempo a disposizione per spendere quanto previsto» e auspicato una maggiore attenzione dei dirigenti affinchè vengano spesi tutti i fondi.
Per Cappa «tutte le somme che mettiamo in bilancio devono servire per portare un risultato» e spiegato che «non posso votare un tale consuntivo perchè questa amministrazione dimostra che non ha portato i risultati che doveva produrre». Rizzo ha motivato il suo no perchè «dopo uno sforzo serio fatto per non far perdere i fondi, questo non è successo». A redarguire l’opposizione il consigliere Cuci chiedendo maggiore equità nei giudizi perchè «si parla di avanzo oggi ma anche nel passato». Ad entrare nel cuore delle specificità dell’avanzo è stato Fussone: «Oltre 600 mila euro di avanzo restano in capo all’Ufficio tecnico dove purtroppo non possiamo fare nulla perchè abbiamo scontato oltre 4 mesi di assenza, per malattia, del dirigente e credo abbiano influito». Su questo si è soffermata anche la Campanile dicendo «faccio tesoro dalle parole di Cappa in cui dice che a volte c’è una responsabilità attenuata dalla politica; è vero che c’è una responsabilità politica ma qui si è pagata l’assenza, giustificata, del dirigente». E su eventuali responsabilità è intervenuto il sindaco dicendo che «se c’è una responsabilità politica è esclusivamente mia», spiegando poi d’aver chiesto una relazione ai dirigenti e «se le spiegazioni non saranno convincenti terremo conto delle carenze gestionali e adotteremo i provvedimenti necessari per fare in modo che questo antico vizio non accada più». Così come in precedenza aveva fatto Gargaglione Dipietro si è anche soffermato sul fattore tempistica e, quindi, sull’approvazione del previsionale a settembre ma anche sulla mancanza di certezze, a dicembre, dei fondi regionali.
Per Tremoglie «l’avanzo di un milione per una città come Enna è come dire ai consiglieri di non parlare più perchè non si è speso neanche quello che abbiamo deliberato tutti». Criticità esposte anche da Vasapollo: «Nel 2016 si è data una disponibilità sbagliata a questa amministrazione rispetto alla quale si è dato vantaggio e credito che non si doveva dare perchè non avete capacità di amministrare». Per Comito è invece «non ha funzionato la parte del settore tecnico, ma va anche detto che questo è un bilancio che si presenta con una prospettiva di rilancio e questo va detto a città» mentre Palermo, da ex assessore ai Lavori pubblici, ha ricordato che quando lei era in carica «ci fu l’impegno a spendere tutte quelle somme distribuite, non fu una incapacità ad amministrare; il mio assessore mise in campo tanti progetti, ma quando nell’Ufficio tecnico manca dirigente, per colpe a lui non imputabili, c’è una criticità e la buona volontà dei dipendenti non può bastare».
Ne è seguita la votazione finale dove la nuova maggioranza ha fatto prevalere i numeri approvando il rendiconto finanziario con le attenzioni che adesso si spostano sulle variazioni di bilancio.