Dopo 70 anni l’Inno di Mameli è ufficialmente l’inno d’Italia

Roma – Con il titolo «Il canto degli italiani», l’Inno di Mameli, conosciuto universalmente come «Fratelli d’Italia», diventerà l’inno ufficiale della Repubblica italiana.

La commissione Affari costituzionali di palazzo Madama ha infatti appena approvato, in sede deliberante, il provvedimento che lo istituzionalizza.

L’Inno di Mameli fu scelto nel 1946 come inno nazionale provvisorio, ma da allora in poi nessuna legge lo aveva reso definitivo.

«La commissione ha votato il testo composto da un unico articolo che fissa i termini per lo spartito originale e le modalità di esecuzione di quello che conosciamo come “Fratelli d’Italia”», dice il senatore Roberto Cassinelli, relatore della proposta di legge. Per il parlamentare ligure «un passaggio fondamentale per colmare un vuoto giuridico. Inoltre, dal 2012 è previsto l’insegnamento dell’inno nelle scuole italiane e l’istituzione del 17 marzo quale “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” in memoria della data della proclamazione a Torino, nell’anno 1861, dell’Unità d’Italia».

Goffredo Mameli scrisse “Il canto degli Italiani” il 10 settembre 1847, Michele Novaro lo musicò il 24 novembre dello stesso anno. Cantato a Genova durante una festa popolare per la prima volta, fu subito proibito dalla polizia. Dopo i moti del 1848 divenne il canto più amato del Risorgimento italiano e degli anni successivi all’unificazione.

Il 12 ottobre 1946, il Consiglio dei ministri coordinato da Alcide De Gasperi, autorizzò «provvisoriamente» l’uso dell’inno di Mameli come inno nazionale della Repubblica Italiana. In oltre 70 anni non è stato adottato alcun provvedimento ufficiale sull’inno nazionale, anche se nel tempo sono state presentate diverse proposte di legge.

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