Leonforte: sindaco Francesco Sinatra risponde sull’impianto di biogas e sull’immondizia in generale

Leonforte. Il sindaco Francesco Sinatra risponde sull’impianto di biogas e sull’immondizia in generale, intervenuto alla lezione dell’università popolare di lunedì ha risposto alle molte domande sui rifiuti urbani, impegnandosi a provvedere per l’ immediato possibile: gli orari che vanno dalle 19 alle 7, difficoltosi per la numerosa fetta di popolazione anziana, che non può avvalersi dell’aiuto di altri; rimuovere l’antiestetico bidone, che certo non educa alla bellezza; munire di coperchio i bidoni esistenti e soprattutto distribuire gli agglomerati onde evitare le discariche a cielo aperto. La regolare pulizia dei bidoni e l’attenzione ai cestini lungo il corso e la riduzione del volantinaggio e il porta a porta, sono stati suggerimenti detti e accolti. La discussione si è poi incentrata sulle deiezioni dei volatili e sull’intollerabile permanenza degli scarti indifferenziati di Largo Parano a ridosso della scuola Liardo, già discutibile posteggio dei mezzi di raccolta. La dottoressa Luisa Longo, ufficiale sanitario, ha sottolineato la pericolosità di quello che è diventato un vero e proprio centro di stoccaggio e che avrebbe dovuto accogliere solo provvisoriamente i materassi, gli elettrodomestici, le carcasse delle palme tarlate et similia. L’annoso tema della differenziata è per ciò emerso con tutte le sue incongruità. L’impianto di biogas alimentato a biomasse, ricadente sul territorio di Assoro a stretto limite con il vecchio latifondo dei Li Destri dichiarato, per il caseggiato che ospita, di interesse storico e occupato dai pascoli, dalle coltivazioni cerealicole e dai pescheti, ha mosso l’attenzione dell’uditorio . Gravi sono le preoccupazioni del sindaco e sebbene necessario è un impianto di tal fatta, per i limiti delle discariche fino a oggi fruite e ora non più disponibili, il sito individuato è certamente infelice anche per il traffico veicolare che lo riguarderà. Le semplificazione burocratiche, in materia di energie rinnovabili, hanno ignorato le competenze territoriale di pertinenza comunale e a oggi si è ottenuto solo un ridimensionamento dell’impianto. La differenziata, urgente e contingibile, necessita di queste strutture, ma ci si domanda perché non usare quella di Dittaino, onerosa per l’ambiente e mai utilizzata. Ci si chiede perché i benefici anche economici non debbano ricadere su tutti i comuni e non solo su quello ospitante. Ci si chiede perché il sito non è stato meglio attenzionato e perché l’ennese sembra destinato a diventare la pattumiera della Sicilia. Potremmo certo fare della “munnizza” tesoro come altrove già accade, ma se già il solo cassonetto ci mette in difficoltà come gestiremo le tonnellate e tonnellate di scarti, garantendo la salute della locale popolazione? Francesco Sinatra si è detto disponibile a altri confronti e per questo gli siamo grati.

Gabriella Grasso