La combinazione dei colori e delle tecniche pittoriche su diversi supporti materici: cartoncini, porcellane e tele, genera opere che si contraddistinguono per l’unicità che nasce dalle visioni di Ornella Gullotta.
Le sue sensazioni, le sue visioni del paesaggio circostante diventano il modo di rappresentare il legame con la sua terra su supporti materici diversi. Prendono vita tripudi floreali su tele di grandi dimensioni e piccoli acquerelli che ci parlano di una Enna, ovattata e prorompente, colta nel sopore di una notte di un blu intenso quasi surreale.
Accanto a quadri di grandi dimensioni verranno esposte le installazioni presepiali, le bacheche e i quaderni, già sperimentati per la prima volta nel 2016.
Gli originali quaderni da viaggio impreziositi dalle sete, dal damasco, le tele multimateriche in bacheca attendono di sorprendere i visitatori. Sveleranno natività inedite rivelando il mistero della nascita in un eterno perpetuarsi e ripetersi.
Il ricordo di una felice infanzia dell’artista, in una Enna che fu, rivive nell’immagine scelta per la locandina.
Il Belvedere è rappresentato come il cuore della città e della sua storia, in una visione ideale della fontana, che racchiude l’essenza del mito di Proserpina nel verde dei suoi alberi e nel blu intenso del suo cielo. Come se la bellezza potesse vivere sempre uguale in un tempo senza età.
Per la prima volta in esposizione una capsule collection di acquerelli dedicati alla città di Enna e ai suoi tesori, in cui i colori della notte rivivono quasi a voler risvegliarla dal sopore in bleu, con sprazzi di luci color dell’oro.
Se i paesaggi, i tripudi floreali sono la cifra stilistica dell’artista non potevano mancare le sue visioni della grande montagna. L’Etna ritorna maestosa e ribollente contrapponendo la sua mole inquieta ad un contesto placido e rilucente.
Nel corso delle settimane si succederanno eventi a tema durante i quali visitatori e artista contribuiranno al culmine del processo alchemico.
Sarà l’incontro, la condivisione, il dialogo sul processo creativo che porrà al centro non solo il mondo interiore dell’artista ma di chiunque vorrà entrare in un salotto ideale che generi l’unica vera ricchezza del nostro tempo: la fuga da un mondo anestetizzato da schermi e tastiere.
Così il processo creativo dell’alchimista, partendo dall’osservazione di se stessi e del mondo circostante, rivelerà che nel valore delle relazioni si racchiude l’unico tesoro che valga la pena custodire.