Continua all’Università Popolare di Leonforte il racconto delle 25 chiese

Continua all’Università Popolare di Leonforte il racconto delle chiese. 25 chiese contro le 14 di oggi di cui solo 8 costantemente attive. La chiesa era il quartiere, che con le sue peculiarità si differenziava e fieramente si connotava anche toponomasticamente. E l’essere della chianotta era cosa assai diversa dall’essere della munachedda o della brivatura, quartieri limitrofi, ma differenti nel frasario, nella cadenza dialettale e nelle usanze. L’acme di ogni rivalità confluiva nell’Incontro di Pasqua perché ogni Santo permetteva ai propri devoti di esibirsi, competendo con gli altri. La gara alla vara meglio addobbata di primizie e fiori era infatti una gara fra “bande”. Sabato 16 dicembre l’Università Popolare terrà una lezione all’Ecomuseo sui siti trascurati ed inaccessibili: il Giardino Grande, l’Oratorio di Sant’Elena, la Cappella della Noce riscoperti dal dott. Alfredo Crimì. Il professore Nigrelli ricorderà la storia della Sicula Tempe, giardino voluto dal Principe per celebrare la sua magnificenza. Piante d’ogni dove vi crescevano fra il turbinoso scrosciare delle fontane. La Sicula Tempe era un angolo di bellezza e infatti evocava quella Sicula Tempe greca, che in Tessaglia veniva celebrata come la favorita da Apollo e dalle Muse. La valle greca fu teatro di numerose battaglie: nel 480 a.C. diecimila fra Ateniesi e Spartani vi si stanziarono per fermare l’invasione di Serse, scontri vi furono nella rivolta di Andriskos nel 148 a.C. e durante le invasioni barbariche che segnarono la fine dell’influenza romana sulla Grecia e ancora tra l’Impero bizantino e l’impero ottomano. Le città di Tempe in Arizona e di Tempe nel Nuovo Galles del Sud prendono il nome da questo luogo.