Nicosia: il 2017 è stato un lungo anno cominciato nel peggiore dei modi con il disagio di una super nevicata, ecc….

Il 2017 giunge al termine. E, come avviene in tutte la attività commerciali, proviamo a “tirare le somme” su quanto avvenuto a Nicosia. Ovviamente, in poche righe, non si potrà riportare tutto. Però cercheremo di condensare le cose più importanti in un articolo. Il 2017 è stato un lungo anno cominciato nel peggiore dei modi con il disagio di una super nevicata che non si vedeva da decenni. E a Nicosia abbiamo avuto il nostro buon metro – metro e mezzo (e tra i disagi quello, da parte mia, di dover rinviare la riproposizione del mio cortometraggio “La cura del Padre della Misericordia” prevista per i primi di gennaio). Poi, passata la neve e riaperte le scuole e gli uffici, si ricominciò la vita di sempre. Il 2017 poteva cominciare. E potevano cominciare, anzi avviarsi al culmine, i festeggiamenti del Bicentenario di Fondazione della Diocesi di Nicosia. Giorno 16 Marzo si è recato, per festeggiare l’evento, persino il presidente CEI Angelo Bagnasco con tutti i Vescovi della Sicilia. E giorno 17, vero giorno della ricorrenza, è stata presentata la bolla con cui fu istituita la Diocesi. E il cardinale Angelo Bagnasco rappresenta uno tra i tanti “vip” che quest’anno hanno fatto capolino a Nicosia. Non possiamo poi non annoverare l’interessantissima manifestazione culturale “Le Giornate di Davì” che si è svolta a maggio e che ha portato a Nicosia diversi autori. Una manifestazione, anzi un patrimonio per la ricchezza di idee e di spunti riflessivi che porta con sé. Una manifestazione che ha avuto anche il pregio di “riaprire” le aule dell’ex Palazzo di Giustizia che ben si presta a diventare il “Palazzo di Cultura della Città”. Una città che ha respirato cultura non solo con “Le Giornate di Davì” ma anche con il premio artistico letterario “Duecento Nicosia Diocesi” e la manifestazione “Arte, comunicazione e cultura… nel Bicentenario”. Poi anche con l’evento “Coincidenze”, il convegno di studi sulle famiglie nobili di spada e il festival del dialetto galloitalico. Ma non possiamo dimenticare “L’evento” che ha, per cinque mesi, interessato Nicosia: la mostra “Guido Reni e la magnificente bellezza”. Un evento che ha raccolto, nei mesi in cui è avvenuto, tanti altri piccoli eventi che ne hanno arricchito lo spessore culturale. Tutte queste manifestazione hanno portato, ognuno per la loro parte, diverse migliaia di turisti. E questo fa capire come Nicosia abbia voglia di rinascere nel nome del turismo culturale. Un turismo culturale volto anche al recupero della tradizione. E l’esempio massimo di questo binomio “tradizione – turismo” è la Casazza che in questo 2017, in questa sua seconda edizione dopo la “riproposizione” della manifestazione, ha portato sulla scene centinaia di attori e figuranti, creando un organismo unico, chiara prova che, con la collaborazione di tutti, si può creare qualcosa di grande. Un’altra manifestazione volta alla riscoperta della tradizione si è avuta anche a Novembre con la “Fiera dei Morti”. Peccato che in quel periodo si avevano le elezioni regionali con la presenza di qualche mirabolante politico (che ha scoperto Nicosia giusto giusto in quel periodo)… ma comunque, finalmente le elezioni sono finite, con la speranza che i nuovi rappresentanti raccolgano le criticità di questo territorio privo di infrastrutture stradali, con la chiusura del proprio Tribunale e con le sorti “ballerine” di un Ospedale. E nonostante tutto siamo un territorio che non si arrende, che cerca in tutti i modi di tirare la testa in alto anche con piccoli grandi gesti come anche ad esempio il passaggio del giro di Sicilia, ravvivando le vie Nicosia. Con un’Amministrazione sempre attenta e pronta all’aiuto e al sostegno di tutte queste iniziative e con tante associazioni e singoli privati cittadini pronti a “sbracciarsi” per fare qualcosa in nome di Nicosia.
Il 2017 ci lascia con i tanti suoi “pro” e i suoi “contro”. La speranza e l’augurio, quasi retorico e ripetitivo, è per un 2018 ricco di tante soddisfazioni. Ma la retorica e la ripetizione possono essere anche perdonate se l’augurio è sincero e fatto con il cuore da un Nicosiano per i Nicosiani.


Alain Calò