Siccità: Aidone tra le zone più colpite

Aidone. La prolungata siccità in Sicilia registra aree davvero critiche, come quelle di Aidone, la bassa provincia di Enna, la parte sud orientale della Sicilia e il Calatino. Sono le zone, infatti, dove, nel 2017, ha piovuto di meno, con una piovosità che si attesta a meno di 300 mm, valori questi da clima quasi desertico. Dati forniti dal dott. Luigi Pasotti, dirigente dell’Unità operativa 2.1. dell’Osservatorio delle Acque. Ad Aidone, nel 2017, i mm di pioggia caduti sono stati 307. In territorio di Aidone, la ripercussione della siccità è tangibile nell’invaso Don Sturzo che serve i territori più a valle. Il volume attuale di acqua dell’invaso è il più basso che si registra dal 2002 ad ora. La situazione è drammatica. E’ il secondo anno consecutivo che le precipitazioni sono diminuite dal 20% al 30% rispetto alla norma. E la situazione, negli ultimi 12 mesi, si è aggravata ancor di più rispetto al 2016. “Normalmente – dichiara Pasotti- la pioggia si aspetta tra ottobre e marzo. La speranza è che ci sia un recupero della piovosità nei prossimi mesi. Se non dovesse piovere, si pone il problema di quello che ci aspetta in estate”. Intanto, la previsione di piogge nei prossimi giorni fa tirare un sospiro di sollievo sperando che la situazione di siccità possa davvero interrompersi. “Purtroppo- sostiene ancora Pasotti- si ha notizia che in Aidone e zone limitrofe, a forte vocazione agricola, il seme è andato perduto a causa della pioggia insufficiente cosicchè ci sono stati agricoltori che hanno dovuto seminare di nuovo”. “Tutti dati, questi – aggiunge Carmelo Galati Rando di Unione Allevatori di Sicilia – che confermano quanto da tempo stiamo denunciando”. ”Stiamo vivendo un periodo surreale – prosegue Galati Rando- nessuno dei produttori agricoli poteva mai pensare di veder appassire le colture in pieno inverno per mancanza di pioggia. Vera e propria calamità naturale è la siccità in corso e i danni sono incalcolabili. Gli agricoltori soprattutto ennesi e dell’entroterra siciliano hanno perso ormai ogni speranza sul raccolto previsto nel 2018. Rischia seriamente di fallire il raccolto del grano e la produzione di foraggi. La beffa è che ormai le superfici seminate sono compromesse ed è troppo tardi per poter riseminare di nuovo. Lo scenario che si prospetta è catastrofico, ancora più colpiti sono gli allevatori che devono procurare l’acqua per i propri animali poiché scarseggia a causa delle sorgenti ormai impoverite. L’Unione Allevatori e Agricoltori lancia un grido di aiuto e chiede il riconoscimento urgente di stato di calamità naturale per tutte le provincie. Non piove dal mese di marzo e i dati sono rilevabili presso le stazioni meteo. Invitiamo le varie istituzioni locali ad intervenire subito con le opportune segnalazioni estese per territorio e non per singoli produttori. Serve un urgente aiuto concreto e prima si interviene e minori saranno le ripercussioni sull’economia e sul territorio”.

Angela Rita Palermo