Edoardo Fontanazza (1924 – 1998) nel suo libro dal titolo “Profonda Sicilia”, edito nel 1991, così si esprime: “Basta un esempio per capire in che considerazione sono tenute le opere nei piccoli centri. Questa estate Vittorio Sgarbi, il pungente critico d’arte, nel visitare la preziosa opera pittorica de L’Elezione di Mattia ad Apostolo, di Pietro Novelli (1603 – 1647), esposta nell’altare maggiore del convento dei Cappuccini di Leonforte (nella foto), fortemente impressionato dalla bellezza e dalla maestà dell’opera, ebbe a dire che la tela del Novelli, senz’altro la sua opera migliore, la più apprezzata in campo nazionale e internazionale, meritava di essere ospitata altrove”. Immediata la reazione dell’autore che scrive: “Come se Leonforte non fosse degna con i suoi abitanti di ospitare opere di notevole valore. Emigrante anche il nostro patrimonio! Non basta l’esodo dei cervelli. Anche il patrimonio della nostra cultura e della nostra arte dovrebbero essere costretti ad emigrare”. Nello stesso volume il Fontanazza così scrive a riguardo del Coro Ligneo del Duomo di Enna: “È una delle opere più preziose del suo genere, una di quelle opere che Vittorio Sgarbi porterebbe volentieri altrove, a Firenze, a Roma, in Umbria, per la delizia di chi sa apprezzare queste cose”.
Salvatore Presti