Elezioni comunali: chiedersi se a Leonforte si sia pronti ad un “Sinatra Bis” può diventare pericoloso ma non scontato

Leonforte. Nel turbinio politico che sta investendo le candidature nazionali alla Camera e al Senato, nella riproposizione del vecchio come fosse nuovo alla guida nazionale del paese, nel fervore delle promesse impossibili ma appetibili, chiedersi se a Leonforte si sia pronti ad un “Sinatra Bis” può diventare pericoloso ma non scontato.

I più scettici non si stupirebbero infatti, i fatalisti potrebbero affidarsi al pessimismo in chiave gattopardiana, gli ottimisti credere sempre e comunque in un futuro migliore e, i lavativi augurarsi quanto prima di migrare dal paese.

Chi rimane come potrebbe accogliere questa disponibilità del primo cittadino ad una seconda candidatura alle elezioni 2018 per la guida del paese.

Lo stesso Sinatra, è pronto?

 

Sindaco, la sua disponibilità alla candidatura è una forma di continuità amministrativa o di rottura politica?

Una forma di continuità amministrativa principalmente, nella campagna elettorale di 5 anni fa ho dichiarato pubblicamente che un percorso virtuoso dura vent’anni, e bisogna crederci ed io ci credo.
Non nascondo che  è stato molto faticoso governare; interrompere un percorso avviato con cinque anni di sacrifici compiuti da tutti, i cittadini in primis che hanno visto garantiti alcuni servizi ma di contro non hanno potuto ancora godere dei benefici di uno sperato progresso economico..

La squadra che mi ha collaborato è un’ottima squadra che penso possa dire la sua anche per i prossimi anni perché superata la fase del risanamento bisognerà procedere ad una programmazione un po’ diversa per quanto riguarda le risorse che si renderanno disponibili fra due o tre anni.

Parla di percorso virtuoso ventennale, la prossima legislatura potrebbe bastare per portare a termine alcuni progetti ed obiettivi che vi siete prefissi e quali?

Spazzatura, viabilità rurale, completamento del risanamento economico sono raggiungibili come anche la rimessa in senso della macchina amministrativa,

In  problema dei rifiuti è stato affrontato dall’amministrazione portando di nuovo dentro il comune alla raccolta e questo, è stato un segnale per i poteri forti, ritengo che nei prossimi 5 anni la regione Sicilia sarà costretta a dotar ei comuni di quegli impianti sovra-comunali per cui la raccolta differenziata potrà finalmente partire, a noi è l’unica cosa che manca, per il resto abbiamo acquistato tre mezzi nuovi per la raccolta differenziata e rimesso in funzione il CCR.

Nel prossimo quinquennio si potranno raggiungere gli obiettivi di dotare le nostre campagne di strade percorribili, naturalmente non basterà questo per incentivare l’agricoltura, saranno necessarie delle azioni a correndo, per esempio gli elettrodotti che devono essere capaci di portare energia elettrica nelle campagne perché possa avvenire la coltivazione e la trasformazione dei prodotti; occorrerà pensare all’approvvigionamento idrico, la siccità ci vede soccombenti ad ora.

Portando a termine il risanamento economico con il piano di riequilibrio, che avverrà  nel 2023 circa, ci saranno inoltre delle risorse che si renderanno finalmente disponibili per degli investimenti.

E poi si dovrà rivedere la macchina amministrativa, basti pensare che dal 2013 al 2023 in totale andranno in pensione circa 53 unità, e bisognerà procedere alla  sostituzione con i contrattisti, la legge così obbliga, e bandire concorsi per delle figure essenziali che dovremo prendere dall’esterno come l’ingegnere, l’assistente sociale e non solo.

Infine, si  migliorerà la sicurezza nel territorio: a breve si trasferirà la sede del giudice di pace per liberare i locali  dell’ex pretura che andranno assegnati alla polizia di stato, e si sta lavorando affinché uffici servizi sociali, polizia municipale  e settore istruzione vengano trasferiti nella struttura del vecchio ospedale, e lì ricollocare anche la guardia medica, il consultorio familiare e il centro di salute mentale.

La candidatura come è stata accolta nel partito?

Il partito non ha affrontato nessun tipo di discussione in tal senso, avrebbe dovuto  non solo valutare l’operato ma esprimersi se crede o meno in un percorso già avviato, intanto il consiglio comunale ha sostenuto l’amministrazione votandone gli atti deliberativi come il piano di riequilibrio finanziario, i bilanci, i regolamenti, e la mozione di sfiducia non è passata.

Elezioni 2013, elezioni 2018, clima politico da allora ad oggi

Allora l’amministrazione uscente non ebbe la volontà di proporsi, era tutto improntato sul nuovo, c’era un clima dirompente, di critica, oggi la situazione è peggiorata, c’è molto qualunquismo in giro, non ci si rende conto di cosa significa amministrare nelle condizioni in cui ci troviamo, dove i trasferimenti regionali e statali diminuiscono.

Non ci sono proposte serie e l’unico modo che si ha per accattivarsi il consenso elettorale  è la critica: critico l’altro perché dicendo che lui è peggio di me magari gli altri voteranno il meno peggio e quindi me.

Avendo una idea dell’evoluzione della politica, la crisi è ravvisabile a livello nazionale, i partiti sono frastagliati,io non so se si può pensare,  anche in virtù della nuova legge elettorale che interessa ora il comune di Leonforte con il maggioritario, essendo sotto i 15 mila abitanti, di potersi presentare senza fare nessuna coalizione con altre forme politiche.

La politica avrebbe dovuto giocare il suo ruolo, scontrarsi anche se necessario, ma giustificando pur sempre una forma di confronto.  Senza realtà politiche, chiunque autonomamente, può sentirsi in diritto di fare un passo avanti.

Le Primarie non sono da escludersi quindi?

No, ci mancherebbe. Io do la mia disponibilità alla candidatura in una forma di continuità nella qualità di sindaco uscente.

La fase della rottamazione, del nuovo in politica può definirsi conclusa?

Renzi stesso lo ha fatto: è stato un rottamatore 5 anni fa, ora è un propositore, quello era un periodo importante per uno svecchiamento delle componenti politici, cosa che stiamo vedendo con le candidature attuali. La rottamazione stava forse, nella capacita di capire e fare la differenza tra chi aveva fatto bene e chi aveva fatto male, non si può non tener conto dell’esperienza accumulata, solo grazie ad essa oggi solo si riesce  a portare a casa qualche risultato, barcamenandosi nella burocrazia.

Che prospettive di crescita vede in un territorio che si vede sempre più depauperato di strutture (vedi ospedale) e di  risorse umane visto l’ormai costante flusso migratorio

L’unica prospettiva che vedo  è che i giovani devono cominciare a credere nel loro territorio pur  sentendosi ed essendo, cittadini del mondo.

La prospettiva economica che vedo è legare le due cose più naturali che abbiamo: agricoltura e turismo, collegare la fruibilità dei nostri monumenti e tesori  al turismo organolettico grazie ai prodotti tipici.

I giovani devono chiedere quelle infrastrutture che permettano loro di poter  produrre, fondamentale sarà anche l’iniziativa privata.

 

Livia D’Alotto