Pietraperzia: spari contro le finestre di un centro migranti aperto da una settimana

Diversi proiettili sono stati sparati contro la finestra dell’ingresso di un centro per migranti di Pietraperzia, nell’ennese. È successo questa notte nei locali della canonica, utilizzati dall’associazione Don bosco 2000 che ospita 20 migranti. La struttura è aperta da appena una settimana.

“I colpi di arma da fuoco sono stati sparati dall’esterno ed hanno perforato la finestra ed una porta interna. Fortunatamente nessun ragazzo è stato colpito. Ma i migranti sono tramortiti e spaventati, così come i nostri operatori, impegnati da una settimana nell’accoglienza ed integrazione dei giovani migranti. Questo gesto violento ed intimidatorio ci lascia senza parole ed è probabilmente frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazione come terreno di scontro politico”, fanno sapere i responsabili del centro.

L’arrivo dei migranti ha fatto storcere il naso a molti nel paese. “Eppure a Pietraperzia stiamo lavorando in accordo con molte associazioni e comunità locali, con le Parrocchie e tanta gente comune con cui abbiamo creato un dialogo costruttivo. Nei giorni scorsi tantissimi pietrini sono venuti a dare solidarietà ed aiuto ai ragazzi in accoglienza, mettendosi a disposizione volontariamente per aiutarci nelle attività di integrazione. Noi continuiamo nella nostra opera di accoglienza sicuri che come sempre alla fine il bene avrà la meglio sul male”, concludono i responsabili che hanno presentato denuncia.

Sull’accaduto, Pagliaro e Magnano (Cgil): “fatto gravissimo. Fermare chi semina odio”

“Gli spari di questa notte contro il centro che accoglie migranti a Pietraperzia sono un fatto gravissimo. Sono un’azione delittuosa  esecrabile, di cui bisogna cercare subito di individuare i responsabili”. Lo dicono Michele Pagliaro,  segretario
generale della Cgil  Sicilia  e Rita Magnano, segretaria della Cgil di Enna. Pagliaro e Magnano aggiungono che “bisogna bloccare chi seminaodio e fare tutto quanto ognuno ha nelle proprie possibilità per stoppare questo clima,  intervenendo contro la cattiva propaganda e rendendo le popolazioni locali  consapevoli dell’esigenza  di contribuire a instaurare un clima di solidarietà e di accoglienza”.

I due esponenti  della Cgil aggiungono che “la cattiva gestione dei percorsi di accoglienza, i limiti politici e amministrativi né possono spiegare né tanto meno giustificare manifestazioni di intolleranza come quest’ultima. La comunità di Pietraperzia e la politica tutta – conclude – sono chiamate ora a una seria riflessione per rasserenare il clima e isolare chi cerca di pescare nel torbido di una campagna elettorale che in certi casi è proprio caduta in basso”.