Tutto ciò ha regalato ad Aidone e agli aidonesi il professore Pippo Castiglione che, partito a dieci anni da Aidone, quando era ancora un bambino, vi è tornato per presentare un delizioso volumetto dal titolo significativo “Tempo Elementare. La mia infanzia ad Aidone”, edito da Dario Sebastiani.
“È stato un ritorno in patria – ha dichiarato l’autore – sono stato accolto benevolmente dagli studenti – ospitali, attenti e interessati – e dagli aidonesi che hanno voluto partecipare alla presentazione del libro in biblioteca. In un’aula dei locali della biblioteca ho frequentato la quinta elementare: sono tornato nel posto da cui sono partito 66 anni fa. Grazie al Sindaco, Enzo La Chiana, all’Assessore, Zagara Palermo, alla Preside ed agli Insegnanti della Scuola Media, alla prof.ssa Franca Chiantia che hanno permesso questo ritorno. A loro e agli Aidonesi affido “Tempo Elementare” scritto per preservare quanto conservavo nello scrigno della mia infanzia, da cui ho attinto in tutta la mia vita, specialmente nei momenti di maggiore fragilità. In quello scrigno sono custodite le più belle pagine della mia vita, quelle vissute ad Aidone, che ora tutti possono leggere”.
La struttura scelta non è quella tipica dei capitoli ma viene scandita dal succedersi dei mesi con una libertà: si inizia con dicembre e si finisce con novembre quasi a contemplare il ciclo della vita e della morte, proprio della natura ma anche degli uomini. Il titolo “Tempo Elementare” compendia questa visione prospettica ma suggerisce anche altri significati come ben descrive il professore Francesco Aliprandi “Il titolo è bellissimo: tempo Maestro, tempo del maestro; nel quale la vita è scuola e la scuola è vita. Ma anche tempo in nuce, embrionale, in abbozzo; tempo preannunziatore, e perciò angelico premonitore di futuri altri tempi, quando tutto avverrà come il Tempo Elementare aveva previsto, grazie alla sua essenzialità. Tempo degli Elementi costitutivi, fondativi del divenire, che più viviamo, più riconosciamo come nostri e del nostro essere nel mondo. Nella vita si diventa ciò che si è. Il nostro essere, racchiuso “in una noce”, possiede già la forza e la grandezza di un albero, o la debolezza di una foglia”. Il sottotitolo “La mia infanzia ad Aidone”, che riconduce la narrazione entro i confini stretti della cittadina dell’entroterra siciliano, è una prova di coraggio per chi pubblica un libro nel profondo nord, ma è soprattutto una grande prova di amore per Aidone e gli aidonesi.
Franca Ciantia