Strage di Catenanuova, archiviate le accuse per Nunzio Di Marco

La Dda di Caltanissetta sui colpevoli della strage di Catenanuova , avvenuta il 15 luglio del 2008 nella piazza centrale di Catenanuova, ha deciso di archiviare le accuse a carico del catenanuovese Nunzio Di Marco e del catanese Matteo Salvo, che erano stati iscritti sul registro degli indagati per concorso nella “strage” quando fu ucciso l’allevatore Salvatore Prestifilippo Cirimbolo e furono feriti altre cinque persone. Di Marco e Salvo furono ad inizio tirati in ballo dal pentito Filippo Passalacqua, ex referente a Catenanuova del clan Cappello di Catania, reo confesso della strage, ma nel corso dell’istruttoria le accuse sono cadute, per cui la magistratura nissena ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale . La notizia è venuta fuori nel corso del processo a carico di Santo Strano, 50 anni, catanese imputato in Corte d’assise a Caltanissetta per concorso in omicidio. Strano, per l’accusa, avrebbe dato supporto ai killer e i suoi difensori hanno chiesto di acquisire i decreti di archiviazione per Salvo e Di Marco al processo a carico del loro assistito. La strage ebbe come protagonisti materiali Passalacqua, assieme al suo ex cognato Gianpiero Salvo. Quest’ultimo è stato condannato all’ergastolo, mentre Passalacqua, in veste di collaboratore di giustizia, è stato condannato a 15 anni. La sentenza ancora non è definitiva, perché esiste ricorso in Cassazione. Al processo a carico di Strano sono parte civile la famiglia di Prestifilippo Cirimbolo. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale.
Matteo Salvo era stato chiamato in ballo con l’accusa di aver accompagnato in macchina gli assassini dopo l’esecuzione del delitto; mentre Di Marco avrebbe fornito ai killer le armi. Il processo a carico di Strano riprenderà lunedì prossimo, la Corte d’assise, presieduta dal giudice Mario Amato, dovrà sciogliere le riserve su alcune richieste di fine istruttoria presentate dal Pm Roberto Condorelli. Il processo riprenderà con le ulteriori richieste istruttorie; poi la parola potrebbe già passare al pubblico ministero per la requisitoria. Si tratta di un dibattimento lungo e complesso, che si è aperto nel 2016. Ancora su questa complessa vicenda non ci sono sentenze definitive.