Al senso di distacco, si affianca anche un certo senso di insicurezza che demolisce con sé qualsiasi sistema di valori. Si è finito, infatti, per dimenticare quei principi che sono sempre stati alla base della nostra società e che hanno caratterizzato mezzo secolo di progresso italiano: il principio di eguaglianza, i diritti sociali ed economici, il principio di solidarietà. In un paese fortemente diseguale, dove la crisi non è per tutti e dove la millantata ripresa economica riguarda solo alcuni privilegiati, la situazione rischia di diventare esplosiva: anziché pretendere più eguaglianza verso chi ha di più, si è scatenato un conflitto sociale verso chi ha di meno. E questo con il consenso, da una parte, di talune forze politiche e dei sistemi di comunicazione, che speculano sulla situazione, e con il silenzio colpevole, dall’altra, di altre forze politiche.
Rispetto a tutto questo, sento l’esigenza di inviare l’ennesimo appello. E di rivolgere questo appello a tutti i progressisti di sinistra, cattolici, laici, che si riconoscono in quei valori a cui si ispira la nostra Costituzione. Un testo ed un sistema di valori che è stato l’incontro delle grandi culture del socialismo, del solidarismo cattolico e del laicismo democratico e che hanno trovato la massima espressa nei principi di eguaglianza e di solidarietà. Un sistema oggi ampiamente messo in discussione dall’aumentare dell’intolleranza sociale, dall’aggravarsi delle diseguaglianze e dall’incremento del sentimento di esasperazione collettiva.
Noi, dinnanzi a tutto questo, abbiamo urgente bisogno di ricostruire le ragioni dello stare assieme, della tolleranza, della solidarietà nella nostra società e di riscoprire e difendere l’importanza di questi valori. Per questo vi dico: andiamo assieme, torniamo a parlare tra di noi! E non per darci appuntamento per il 4 Marzo, quanto in direzione ed in funzione del 5 Marzo.
Abbiamo l’esigenza di ridisegnare un orizzonte comune ed abbiamo l’esigenza di farlo su su basi nuove, respirando quell’aria fresca e quel rinnovato entusiasmo che solo i nuovi progetti ed i nuovi percorsi possono dare. Non è sul vecchio infatti che sarà possibile ritrovare queste risposte, perché non si può innestare nuova linfa in un percorso che ormai non ha più l’entusiasmo delle origini e che ha definitivamente perso la bussola: sullo scetticismo, diceva Montanelli, non si può costruire nulla. Diversamente, noi dobbiamo tornare a credere fortemente nelle cose che facciamo, nella politica, nei valori che può esprimere e metterli a disposizione di tutti i cittadini e di tutte le cittadine.
Per questo, rinnovo ancora questo mio appello a tutti i progressisti per il 5 Marzo. Per dimostrare che una politica che creda ancora nei valori di eguaglianza e solidarietà può esistere anche oggi, per dimostrare che la passione, per tutti noi, non è ancora finita.