Elezioni. Nicosia prova a cambiare con pentastellati, ma con un’anomalia: Fabio Venezia

Come tutto il Sud, anche Nicosia, essendo zona disagiata e “che le ha viste tutte” (aggiungendoci anche recente spoliazione del Tribunale) ha deciso di “provare a cambiare” e riporre la fiducia nel Movimento 5 Stelle (cosa che già aveva fatto alle Regionali). Anche grazie all’uninominale, non possiamo non sottolineare un’anomalia: Fabio Venezia. Quest’ultimo, candidato quota Pd, risulta secondo. Ma ottiene il doppio per quanto riguarda i consensi personali rispetto ai consensi del partito promotore (2052 con 1036 da aggiungerci un centinaio di voti se consideriamo tutti gli altri partiti del centro-sinistra). Il Pd ha, come in tutta Italia, fallito. Però, avendo nel collegio uninominale dove vota Nicosia candidato un nome alquanto “forte”, molti hanno dato il voto alla persona in quanto tale e non al Partito (mentre per gli altri candidati le preferenze tra nome e partito, grosso modo, si equivalgono). Da notare anche che ben il 6% degli elettori nicosiani abbia votato Lega (un quinto di tutti gli elettori di centro destra). La domanda ora sorge spontanea: quei 1000 voti ottenuti da Fabio Venezia persona in più rispetto al Pd da chi vengono?
Non certo dall’elettorato di 5 stelle, Forza Italia e Lega che, rispetto alle Regionali del 2017, hanno aumentato i consensi. Un’ipotesi (possibile) può essere data da tutti quegli elettori tradizionalmente di “centro” che alle Regionali hanno votato Musumeci (infatti risultano a questi 1000 voti in più rispetto al centro destra di oggi) e che ha preferito, oggi, votare la figura di Venezia e non il partito (cioè la Boschi perché, non scordiamo, che al proporzionale era candidata questa gentilissima signora).

Alain Calò