Bufera PD. Sindaco Valguarnera rischia vedere compromessa propria maggioranza consiliare, si dimette da Consigliera Carlotta Castoro

Valguarnera. Aria di bufera all’interno del PD locale. La dottoressa Carlotta Castoro, la più votata nelle scorse elezioni amministrative (363 voti) si dimette dalla carica di consigliere comunale. A subentrarle sarà l’avvocato Cristofero Alessi, primo dei non eletti nella lista PD. Le dimissioni della Castoro, indirizzate al presidente del Consiglio, al sindaco e al segretario comunale sono “immediate ed irrevocabili” e sono state protocollate la mattina del 5 marzo, proprio il giorno successivo alle elezioni politiche. Dette dimissioni da quel che filtra, avrebbero origini politiche e pare che abbiano poco a che fare con lo scarso risultato riportato dal partito lo scorso 4 marzo. E se risulta vero che sono di origine politica, sono dimissioni destinate a far rumore, in quanto la Castoro oltre ad essere stata la più votata alle amministrative del maggio 2015, è la figlia dell’ex consigliere provinciale e leader locale del PD Pippo, che ha contribuito in modo determinante alla elezione del sindaco Francesca Draià nella primavera del 2015. Tra l’altro, pare pure che l’ex consigliera non abbia alcuna intenzione di abbandonare il PD e che intenda continuare la propria battaglia all’interno del partito. Tra le voci che circolano, si parla pure di un gruppetto di consiglieri eletti nel PD e vicini a Castoro, pronti a costituirsi prossimamente in un gruppo autonomo e se questo scenario dovesse andare in porto, il sindaco rischierebbe di vedere compromessa la propria maggioranza consiliare. Che da qualche tempo non ci sia feeling politico tra la componente Castoro e quella del sindaco, è noto a tanti. A lasciare degli strascichi, tra gli altri, pare abbia contribuito l’autosospensione del circolo PD in prossimità delle elezioni politiche del 4 marzo scorso, fatto unico e raro in un partito che ha forti radici nel territorio e a livello nazionale. Pochi a prendere le distanze da questa decisione. Il presidente del consiglio Scozzarella, due – tre consiglieri e il sindaco Draià che dichiarò qualche giorno dopo di appoggiare il candidato Fabio Venezia. La conseguenza dell’autosospensione è stata che i risultati che sono venuti fuori dalle politiche sono stati disastrosi per il PD specialmente se raffrontati a quelli di qualche mese fa in occasione delle regionali. Nel novembre scorso infatti, la sezione locale riesce a raggranellare in tutto ben 1150 voti; 709 la componente Alloro a cui faceva parte in modo compatto tutta la compagine consiliare e amministrativa (escluso l’ex vicesindaco Greco) e 368 la componente Lantieri, votata in gran parte dal gruppo di opposizione “L’Altra Voce”. Un bottino molto ragguardevole. Alle politiche di qualche giorno fa invece, solo dopo tre mesi e mezzo, il PD valguarnerese scende drasticamente a 323 voti e tutta la coalizione a 379, col candidato Venezia che ne consegue solo 412. Un crollo totale e indiscutibile col quale bisogna fare i conti. Unica attenuante, l’effetto Giarrizzo, il candidato locale del M5S eletto deputato, che ha fatto il pieno con 2337 voti, però c’è anche da dire che il tracollo non si è registrato in Forza Italia che ha portato in dote 677 voti con tutto il centrodestra che ha sfiorato quota 1000 e il candidato Lo Monte ben 989. In ultimo c’è da dire , analizzando i voti, che il candidato locale di Forza Nuova, Pippo Di Simone, si è fermato a Valguarnera a 151 preferenze.
Rino Caltagirone