Cerami, per il commissario di Forza Italia Michele Schillaci: la politica è una passione

Continua il nostro simpatico “viaggio” ceramese nei meandri dei movimenti che si stanno attuando in vista delle prossime elezioni comunali del 10 Giugno. Dopo aver incontrato il candidato alla poltrona di Primo Cittadino Silvestro Chiovetta, abbiamo avuto un altro interessante incontro, con un obbligatorio caffè a contornare il tutto. Questa volta la nostra “chiacchierata” sarà fatta con il commissario di Forza Italia Cerami Michele Schillaci. La prima cosa che salta all’occhio è la giovane età del nostro interlocutore, dai modi affabili, molto gentile e molto concreto. Un gentleman inglese o quasi un notabile della vecchia buona politica quando a contendersi le poltrone erano le idee e i programmi e non i volti televisivi. Ovviamente questi sono giudizi personali nati dallo scambio di domande e risposte che abbiamo avuto e che qui riportiamo fedelmente.

Evitiamo la consuetudine di darci del lei. Abbiamo la stessa età. E una differenza: io provo a fare lo spettatore della Storia, mentre tu, facendo politica, cavalchi la Storia stessa. Questa è la mia prima domanda: aldilà di ogni schieramento politico, come mai un giovane come te, nonostante la disaffezione che impera su questa “arte”, ha deciso di fare politica attiva?

Per me la politica è una passione. Fin da bambino ho dedicato parte delle mie giornate a questa affasciante “arte”. La sera quando poggio la testa sul cuscino sono solito interrogarmi se durante la giornata ho fatto quello che era in mio potere fare per provare a cambiare ciò che mi circonda. Non sempre si riesce a cambiare, in meglio, ma chi non vi prova neanche è certamente uno sconfitto. Nel mio piccolo sono un guerriero!

Ora voglio spingermi oltre. Le ultime elezioni politiche ci hanno restituito il quadro che o il giovane non vota oppure sceglie forze che si dichiarano anti-sistema. Tu invece hai scelto e oggi rappresenti a Cerami un punto saldo per quanto riguarda una forza politica, Forza Italia, che sembra ormai un partito sempre più votato, stando agli ultimi risultati e sondaggi, al tramonto. Come vivi questa cosa?

Forza Italia è il partito della coalizione di centrodestra più votato nel centro-sud.

Rappresenta un baluardo di valori fondamentali come la libertà, il lavoro, la tradizione, la famiglia propri del partito popolare europeo. Il presidente Berlusconi è nuovamente eleggibile; sono certo tornerà presto a rappresentare in Parlamento milioni di italiani.

 

Allontaniamoci dai “grandi eventi” e da queste più o meno speculazioni filosofiche sulla politica agli alti livelli. Parliamo di qualcosa in concreto. Forza Italia Cerami, concretamente, che cosa ha fatto in questo piccolo paese?

Da quando ci siamo costituiti, dal gennaio 2014, non ci siamo mai risparmiati nel dire la nostra e nel vigilare sulle questioni che riguardano il paese di Cerami e il nostro territorio. Ci siamo fatti in più occasioni portavoce delle istanze dei cittadini.

Abbiamo avuto l’onore di ospitare in numerose occasioni in primis l’eurodeputato Salvo Pogliese, ora candidato Sindaco a Catania; l’allora capogruppo all’Ars e oggi assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Marco Falcone. Ancora oggi ringrazio i numerosi amici che hanno deciso di partecipare ai nostri eventi.

Questo è il passato. E per il futuro?

Speriamo di poter diventare forza di governo che possa finalmente contribuire a portare avanti idee e progetti anche grazie alla grande squadra di Forza Italia Sicilia.

Noi due abbiamo la stessa età e in questo momento al posto di stare seduti a chiacchierare della situazione dei nostri paesi di origine, dovremmo essere rinchiusi all’interno di qualche Università, ben che ci vada a Catania e quindi a 100km di distanza da casa. E dopo l’Università, rispettando il mantra che “in Sicilia non c’è lavoro”, dovremmo prendere le nostre quattro cose e andarcene mettendo così la parola fine ad ogni rapporto tra noi e la nostra terra. Che cosa ne pensi e che cosa si potrebbe fare a Cerami per arrestare questo esodo biblico di giovani?

Sicuramente è un fenomeno complesso dalle radici profonde. A Cerami, come in Sicilia, bisogna provare a far ripartire l’economia. “Senza impresa non c’è ripresa”. Per permettere ai giovani di restare nel proprio territorio è necessario lavorare per abbassare le aliquote delle imposte comunali e successivamente mettere a disposizione dei cittadini uno sportello capace di offrire tutte le opportunità che possono essere colte e che spesso per mancanza di informazione rimangono non sfruttate.

Ritorniamo a parlare di giovani. Molti, ipocritamente, ci tendono la mano con frasi del tipo “loro sono il nostro futuro” e “abbiamo bisogno di giovani”. Solo che, una volta abboccato all’amo, il bisogno e il talento dei giovani è usato solo come “manodopera schiavista”. E in politica questa è, ahimè, una prassi anche troppo radicata. Pensi che tale prassi si respiri anche a Cerami? E qual è, secondo te, il ruolo che deve ricoprire veramente oggi il giovane?

Concordo in toto sulla tua premessa alla domanda. Anche a Cerami siamo stati abituati allo “sfruttamento elettorale” del marchio Giovani. Per inesperienza ci si può cascare una volta ma dubito possa accadere nuovamente. Ai giovani bisogna concedere gli spazi per crescere e formarsi. Sono certo che i Ceramesi ci daranno fiducia; non si può affidare il futuro della propria comunità a chi, nel bene o nel male, ne è stato protagonista per molte stagioni. Solo orgoglio si prova nel far parte di una lista a forte concentrazione giovanile.

Il tuo appoggio è nel candidato a sindaco Silvestro Chiovetta. Perché?

Il nostro candidato è riuscito a costruire attorno a se un gruppo eterogeneo ma compatto certamente capace di offre a Cerami e ai ceramesi una vera alternativa al governo dell’odio e della divisione di questi lunghissimi anni. Abbiamo dato il via a veri e propri gruppi di lavoro che stanno portando avanti progetti innovative e ambiziosi immediatamente cantierabili. Stiamo insieme perché abbiamo una visione comune del nostro paese.

Domanda cattiva. Spariamo una data a caso: 2034. Elezioni comunali a Cerami. Mi siederò di nuovo a parlare con te, intervistandoti in qualità di prossimo candidato alla poltrona di Primo Cittadino?

Dubito fortemente, immagino avrò altre priorità.

Torniamo al presente e, congedandoci, ti chiedo semplicemente questo: sappiamo bene, perché lo hai fatto capire, il motivo del perché tu appoggi e quindi voterai Silvestro Chiovetta. Ma se lo dovessi dire a un ceramese: Perché bisogna votare Silvestro Chiovetta?

Votare Silvestro Chiovetta vuol dire votare il cambiamento, la discontinuità col passato. Vuol dire dare la possibilità di partire; ripeto spesso “se non si parte non si arriva”.

Dobbiamo trovare il coraggio di rimetterci in gioco!

 

Ringraziando Michele Schillaci per la proficua e interessante “chiacchierata” intercorsa, ricordiamo sempre che chiunque, coinvolto in queste elezioni comunali di Cerami, volesse farsi avanti e avere un amichevole scambio di idee ed opinioni, sa bene che siamo a totale disposizione (l’unica regola che mettiamo è che il caffè lo offrite voi!)

Alain Calò