Sta scontando l’ergastolo: l’avv.Bevilacqua ai domiciliari, deve essere operato

Dopo 15 anni di carcere, 13 dei quali trascorsi in regime di “41 bis”, a Raffaele Bevilacqua è stata concessa la detenzione domiciliare per gravi motivi di salute. Le condizioni fisiche dell’uomo, che ha 68 anni, sono ritenute incompatibili con il regime carcerario. L’intervento chirurgico per un aneurisma che dovrà subire si presenta abbastanza complesso.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. L’ex avvocato penalista è ritenuto il referente provinciale di Cosa nostra ennese fino al 2003, stava scontando una condanna all’ergastolo divenuta definitiva con sentenza della Cassazione nel febbraio del 2012, perché ritenuto, insieme al capo mafia di Caltagirone Francesco La Rocca, il mandante del delitto di Domenico Calcagno, assassinato il 18 maggio del 2003 a Valguarnera.
Bevilacqua ha trascorso molti dei 15 anni nel carcere di massima sicurezza di Opera a Milano e solo un paio di anni fa, sia per le attenuate esigenze di isolamento che motivano il carcere duro, sia per le precarie condizioni di salute determinate da gravi problemi cardiaci, era stato revocato il regime di 41 bis.