Le indagini coordinate dalla Procuratore capo della Procura di Nicosia, Dott. Fabio Scavone, iniziarono nel lontano 2011. Nel maggio del 2013 otto torri furono sequestrate dalla Procura. Il processo si è articolato in ben venticinque udienze dal 20 ottobre 2014 al 18 giugno scorso ed ha visto sfilare davanti al Tribunale decine di testimoni e di consulenti tecnici delle parti. Nel decreto di citazione a giudizio erano stati individuati come persone offese i Comuni di Nicosia, Nissoria e Leonforte, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e l’Assessorato Regionale all’Energia. Nessuno degli enti pubblici si è costituito parte civile, mentre sono stati una decina i privati costituiti parti civili, che hanno reclamato per anni risarcimenti milionari. All’udienza del 18 giugno scorso i maggiori risarcimenti sono stati richiesti da Gallina Francesco (ben settecentomila euro con una provvisionale di cinquecentomila euro) e da Pittalà Croce (che ha reclamato cinquecentomila euro e una provvisionale di trecentomila). I risarcimenti più tenui sono stati sollecitati da Fascetto Giacomo e Iraci Sareri Domenica, che hanno richiesto solamente centomila euro di risarcimento.
La sentenza assolutoria è l’ultimo atto che potrebbe mettere fine ad un lunghissimo contezioso che ha visto contrapposti alla società svizzera Aerochetto, che ha realizzato e gestito il parco eolico Giunchetto, gli abitanti della contrada. Nel marzo del 2017 il Tribunale aveva già emesso una sentenza parziale con la quale aveva dichiarato la prescrizione dei reati urbanistici nei confronti dello stesso Durante Carlo e di Artimagnella Giuseppe. Ma sono state ben altre cinque le sentenze del Tribunale di Nicosia e del Giudice di Pace di Nicosia che, sia in sede civile che penale, avevano già dato ragione alla società svizzera, respingendo varie azioni intentate dai residenti e dai proprietari di terreni, condannando anche gli stessi al pagamento delle spese processuali.