Valguarnera: Giunta comunale avrebbe inviato a Procura Repubblica esposto contro i consiglieri di opposizione per non avere approvato Piano rifiuti

Sindaco Valguarnera

Valguarnera. La Giunta comunale, qualche giorno dopo quella fatidica sera del 28 marzo scorso, in cui non venne approvato il Piano Rifiuti per il voto determinante di tutta l’opposizione e di due consiglieri di maggioranza, avrebbe inviato comunicazione alla Procura della Repubblica di Enna e ad altre istituzioni, per il voto contrario espresso. Piano che, tra l’altro – prevedeva un aumento di circa il 34% della tariffa. A comunicarlo, attraverso il proprio sito, il movimento politico “L’Altra Voce” e Forza Italia, che siedono tra i banchi di opposizione. Tale denuncia – scrivono -“è lesiva delle prerogative ascritte alle funzioni di un consigliere comunale”. A loro difesa presentano adesso una memoria scritta indirizzata alla stessa Procura e per conoscenza alla Procura della Corte dei Conti, al dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, al commissario straordinario della SRR di Enna, al Presidente della Regione e al Prefetto. Eccola in sintesi: “Nella citata delibera di Giunta – accusano le due forze politiche – viene approvata la proposta a firma del responsabile del settore tecnico arch. G. Di Vincenzo e dell’assessore Fabio Riccobene i quali, oltre ad effettuare gratuite accuse ai consiglieri comunali sulla propria determinazione assunta che prevedeva, tra l’altro, l’aumento di circa il 34% della tariffa sulla gestione del servizio, hanno proposto di inviare gli atti alla Procura della Repubblica di Enna. Per questa motivazione riteniamo di dovere evidenziare che tale determinazione sia lesiva delle prerogative ascritte alla funzione di consigliere comunale il quale ha il dovere di esaminare con scienza e coscienza gli atti proposti e di effettuare, prima di dare il proprio assenso, tutte le valutazioni che il caso comporta.” Entrando poi nel merito così continuano: “Era stato richiesto l’apporto tecnico esterno al fine di esaminare la proposta, fattispecie prevista dall’art. 60 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, ma nonostante la deliberazione della commissione consiliare in tal senso, il presidente non ha mai dato esecuzione, viziando la fase istruttoria dell’atto posto in esame che prevedeva il parere preventivo della commissione consiliare di merito. Dagli atti deliberati questi gruppi consiliari hanno sempre denunziato l’inadeguatezza nell’affrontare il sistema di gestione dei rifiuti”.
Per i due gruppi politici, sotto la lente di ingrandimento poi la gestione della Giunta Draià degli ultimi anni. “Negli ultimi tre anni – accusano: “l’Ente ha operato in regime di emergenza conferendo direttamente a ditte private il servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, senza compiere alcun atto concreto per il superamento. Tale provvedimento, la cui valutazione era di esclusiva competenza del Consiglio Comunale – rimarcano – è stato disatteso e si è preferito continuare a conferire incarichi con ordinanze sindacali a ditte private, le quali hanno svolto il servizio in maniera certamente più efficiente rispetto all’ATO ma senza ottemperare alle normative di settore. Le ditte sono state sanzionate dagli organi ispettivi e dagli organi di Polizia Giudiziaria per avere violato le normative sulla sicurezza dei lavoratori e utilizzato mezzi non autorizzati per il trasporto dei rifiuti. Le medesime ditte non hanno, per altro, mai istituito la sede operativa del cantiere con i requisiti previsti dalla normativa di riferimento (spogliatoio, bagni ecologici ecc.)”. E così concludono Forza Italia e “L’Altra Voce”: “Nessun atto concreto tendente alla risoluzione della problematica e al superamento dell’emergenza è stato mai posto in essere, né proposto dagli stessi dirigenti così zelanti nel denunziare alla Procura della Repubblica le legittime scelte dei consiglieri comunali i quali hanno assoluta libertà di giudizio sugli atti di propria competenza”.

Rino Caltagirone


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