L’università Popolare di Leonforte va in vacanza

Leonforte. Lunedì pomeriggio si è tenuta l’ultima lezione di questa stagione universitaria. L’Università Popolare va in vacanza e torna a ottobre. Il percorso di conoscenza di cose nostrane, di storia e educazione civica è stato arricchente e sempre partecipato. I temi sono stati diversi e l’analisi dei fatti non è mai stata superficiale. Le elezioni politiche e amministrative hanno permesso una discussione tecnica e mai faziosa e il ritorno del Savoia ha dato la possibilità di comprendere la vicenda di un popolo tradito e profondamente ferito da una classe dirigente deprecabile e interessata al proprio particulare. Si è cercato di capire il perché della violenza verbale sui social e non si è trascurata la cronaca, senza mai scivolare nella morbosità dei dettagli di nera. Nell’ultima lezione, tenuta dalla professoressa Giovanna Maria, si è detto del “presunto” calendario astrale della Perciata, una contrada nissorina che interessa anche Assoro e Leonforte. A luglio cominceranno gli studi sul sito e si saprà cos’è quella “petram forata”. Della Perciata e della “truvatura” si è letto nel libro di Vasta “Un cronista fra la gente”. Nell’immediato dopo guerra Leonforte faceva la fame. La miseria era il solo pane quotidiano, orfani e vedove vivevano di stenti e l’agricoltura aiutava i molti “iurnatara”. Contino era uno dei tanti zappatori che lavoravano la terra del padrone per un pugno di grano. Un giorno dalle zolle dei signori venne fuori un’anfora piena di monete preziose. Una truvatura, appunto. Tanta fu la sorpresa del Contino che si recò da un mercante locale per capire, vendere e magari arricchirsi. Come fu come non fu il tesoro al Continò portò però solo guai perché del suo enorme potenziale economico vennero a sapere i padroni che ne reclamarono il possesso; la cosa sfuggì di mano a tutti e interessò la “liggi”. Il tesoro, di inestimabile valore, venne in parte recuperato e donato a un museo archeologico, ma si cunta che le monete più preziose andarono perdute. La terra è bassa dice un vecchio proverbio, ma è la sola certezza del contadino. Nell’augurare ai tanti lettori di questa rubrica una serena estate vi invitiamo, fin da ora, all’anno (universitario) venente.

Gabriella Grasso