Leonforte: il teatro è “femminino”

Leonforte. Il teatro serve a dare gambe alle parole, a teatro accade anche di ritrovare pezzi di sé e di riconoscersi in gesti e racconti d’ altri o di comprendere o riconoscere una “cosa”, un sentimento disturbante, facendoci pace. A Leonforte da anni il teatro amatoriale diverte e cresce e quest’ estate si comincia con un’opera paesana, orgogliosamente paesana. Scritta, arrangiata e diretta da leonfortesi ha trovato però voce e corpo in due forestiere, che in quelle parole si sono, pur non essendo paesanazze, riconosciute. Sarà che amore e morte, “vucializzu” e femminino sono intimamente uguali ovunque; sarà che irrisolti ne abbiamo tutti un po’; sarà che sensibilità e amore per la parola travalicano i confini anche in questi tempi di turpiloquio e meschinità; sarà che così doveva essere. Adriana Palmisano e Francesca Incudine hanno trovato “bello” il copione di Madonne di ogni giorno e l’hanno reso vivo e attraversando i personaggi hanno restituito le parole al corpo. Il romanzo da cui deriva il testo è una rappresentazione corale di personaggi e caratteri impastati di dialetto che oggi è già e solo italiano, ma che sul palco evocando gesti e volti antichi e fa rivivere cose d’altri tempi attualissimi ora e sempre. Venerdì 6 luglio alle 21 e 30, se ne avrete voglia, Madonne di ogni giorno vivrà alla Vecchia stazione di Leonforte.

Gabriella Grasso