Villarosa. Fratelli di sangue. Arrestati i fratelli Nicosia per l’omicidio del tabaccaio Bruno sezionato con motosega e dato in pasto ai maiali

Nel primo pomeriggio di venerdì scorso, a Villarosa, a conclusione di un’attività coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta – svolta congiuntamente dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna e dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Enna – è stata data esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Caltanissetta Sezione riesame provvedimenti restrittivi, a carico di:
1. Nicosia Maurizio Giuseppe, nato ad Enna, il 17.09.1963 e residente a Villarosa, già detenuto per altra causa;
2. Nicosia Michele, nato a Charleroi (Belgio), il 18.12.1964, residente a Villarosa.

Nicosia Maurizio Giuseppe

I predetti erano stati già arrestati il 22 febbraio del 2017, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell’ambito della ben nota operazione “Fratelli di Sangue” che aveva portato in carcere anche altri due esponenti della famiglia Nicosia di Villarosa, ma, nonostante il Tribunale avesse inizialmente confermato la misura restrittiva dello scorso febbraio, a seguito di annullamento con rinvio della Corte di Cassazione, adita dai difensori degli interessati per la sola parte dell’ordinanza riguardante l’omicidio del tabaccaio BRUNO Giuseppe (scomparso il 27 maggio del 2004), aveva poi disposto la revoca del provvedimento. La Direzione Distrettuale Antimafia quindi presentava ricorso in Cassazione e la Suprema Corte annullava l’ordinanza di revoca della misura restrittiva emessa dal Tribunale del Riesame, chiedendo al contempo che quest’ultimo si pronunciasse per una terza volta. Nella mattina di ieri, il Tribunale del Riesame confermava l’iniziale ordinanza di custodia cautelare e si dava corso alla misura.

Nicosia Michele

A carico dei Nicosia, nell’ambito delle attività investigative, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di associazione di tipo mafioso, con aggravanti specifiche, finalizzata a commettere omicidi, usura, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi nonché ad acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche; con riguardo a NICOSIA Maurizio Giuseppe e NICOSIA Michele i gravi indizi riguardano altresì l’omicidio di BRUNO Giuseppe, aggravato dalla “modalità mafiosa” ai sensi dell’art 7 del D.L. n.152/91 .
Le recenti dichiarazioni rese alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta da un collaboratore di giustizia, ponendosi su un piano di perfetta sintonia con gli elementi investigativi acquisiti a suo tempo, hanno consentito di ricostruire l’esatta dinamica della vicenda delittuosa in esame, contraddistinta da tratti di inaudita ferocia, oltre che di accertare il movente, collegato alla violenta reazione dei NICOSIA a fronte dell’intenzione manifestata dalla vittima di voler riscuotere un credito vantato nei loro confronti e correlati interessi.

Giuseppe Bruno viveva a Cacchiamo frazione di Calascibetta, ma lavora a Villarosa dove gestivs una rivendita di tabacchi acquistata con risparmi messi da parte facendo l’autotrasportatore.
Il 27 maggio 2004 come tutti i giorni, Bruno trascorse la giornata mel suo negozio, ma non rienttò a casa. Nonostante diversi tentativi i suoi familiari non riuscirono a rintracciarlo sul cellulare che quella sera ha squillato a vuoto. La saracinesca del suo negozio fu trovata abbassata ma non chiusa a chiave e l’allarme non era inserito. All’interno tutto era in ordine e non mancava nulla.
La sua auto due giorni dopo fu ritrovata su una piazzola dell’autostrada in direzione Catania chiusa a chiave, perfettamente in ordine ma sporca di fango, come se avesse viaggiato su terreni di campagna.