Leonforte. PTE: Ossia presidi territoriali di emergenza

Nati in Sicilia tra il 1999 ed il 2000 servono a decongestionare il pronto soccorso dai codici bianchi e da parte dei codici verdi.
Si tratta di strutture preposte alla gestione delle urgenze di moderata entità ma anche alla stabilizzazione delle emergenze, con successivo trasferimento assistito su mezzo attrezzato verso l’ospedale più idoneo. In Sicilia esistono PTE h24 e PTE h12, PTE con ambulanza nella stessa struttura e altri senza ambulanze, alcuni con solo medico, altri con medico ed infermiere. Il PTE costituisce dunque un filtro verso centri attrezzati adeguatamente e spesso eroga prestazioni sufficienti e definitive. Il PTE fa quello che fin’ora ha fatto il P.S. del F.B.C. con la sostanziale differenza che il primo non può accogliere i 118, il F.B.C. ha invece l’obbligo di accogliere i 118 pur non potendo dare risposte e rallentando, in taluni casi, la cura.
La domanda è dunque questa: è meglio un funzionante PTE o un fantomatico P.S.?
La ridistribuzione della rete sanitaria regionale ha depotenziato i piccoli presidi senza implementare l’attività residua, con gravi conseguenze per l’utenza, incerta e spesso illusa, sulla reale capacità dell’ospedale sul proprio territorio ed ha ingolfato i P.S , rendendo vano il 118 indirizzato in presidi svuotati di personale e attrezzature.
Tutti i PTE debbono essere attrezzati tecnologicamente :sterilizzatrice, elettrocardiografo, scialitica, kit di laboratorio per assicurare un “trattamento delle urgenze minori e ad una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità” (cfr DM70/2015).
Questo è quanto. Dobbiamo ancora assistere a sceneggiate eroiche sul salvataggio dell’inutile/dannoso a danno della cittadinanza privata di reali e funzionanti presidi salvavita sul territorio? E ‘ passata, per ora, la campagna elettorale possiamo essere onesti con il cittadino dicendo finalmente che il F.B.C. è una trappola per topi e i topi ahimè siamo noi.

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redazione-vivienna