Il 28 marzo 2014 fu pubblicata la seguente notizia: non ci fu interruzione di pubblico servizio da parte dei manifestanti che occuparono l’autostrada A19 perché era stata già chiusa al traffico. E’ uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza d’appello. Lo scorso 7 dicembre (vedi news in calce) la Seconda sezione della Corte di Appello di Caltanissetta, presidente Sergio Nicastro, a latere Miriam D’Amore e Giovanni Carlo Tomaselli, aveva ridimensionato le pene comminate dal tribunale di Enna il 20 gennaio 2010. Sull’assoluzione dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per l’ex senatore Mirello Crisafulli, per il consigliere comunale Angelo Salamone, Giuseppe Mazzola e Filippo Caccamo, nelle motivazioni si sottolinea che non si può configurare la resistenza perché i manifestanti stavano fronteggiando il cordone di polizia che era posto per impedire l’ingresso in autostrada e che non vi fu impiego di forza fisica, e che il cordone di agenti si sciolse non perché fu forzato dai manifestanti, ma perché era arrivata la comunicazione che il transito era stato interrotto e quindi non vi era più ragione di impedire l’ingresso sulla carreggiata. Imputati al processo d’appello erano Cinzia Dell’Aera, Roberto Marino, Carmelo Di Venti, Vinicio Crisafulli, Paolo Schillaci, Michele Galvagno, Giuseppe Mazzola, Giovanni Barbaro, Filippo Cancarè, Angelo Caramazza, Maximiliano Crisafulli, Paolo Garofalo, Giancarlo Marzia, Maria Lo Verde, Salvatore Muratore, Luigi Savarese, Filippo Caccamo, Angelo Salamone, Vladimiro Crisafulli, Cataldo Salerno, Lorenzo Colaleo, Franz Pier Bruno, Salvatore Termine. La Corte entra nel merito delle assoluzioni per interruzione di pubblico servizio per avere, secondo le accuse impedito il transito sulla A 19. Per prima cosa distingue nelle motivazioni, il diverso comportamento di chi entrò sulla strada da chi rimase in attesa sulla piazzola di sosta, quindi senza creare quel pericolo che determina poi la chiusura di una strada e la conseguente interruzione del servizio pubblico. Alle 18 alcuni manifestanti avevano, infatti, cominciato ad occupare la bretella autostradale e dopo avere raggiunto l’imbocco si erano fermati in attesa che venisse bloccata la circolazione. Questi entrarono sull’autostrada solo dopo le 19 quando il traffico era stato deviato. Le forze dell’ordine avevano già predisposto con l’Anas un servizio di chiusura del tratto nei pressi dello svincolo di Enna, dato che già nel primo pomeriggio era stata preannunciata la protesta eclatante sulla A 19. L’interruzione di pubblico servizio si configura solo per coloro che impedirono il transito sullo svincolo, prima che venisse bloccata la circolazione.