Troina, incontro con il prof. Nino Galloni, “l’oscuro funzionario che fece paura a Khol”, per parlare di sviluppo della Sicilia e prospettive del Mediterraneo

Organizzati dal Comune di Troina, due eventi di grande interesse per il prossimo fine settimana con il prof. Antonino Galloni, che terrà due conferenze in due delle più suggestive piazze di Troina, che sono come due belli e grandi balconi dai quali si vedono, rimanendo estasiati, la Piana di Catania e l’imponente mole dell’Etna. Venerdì 3 agosto, alle 18, in piazza Conte Ruggero, il prof. Galloni parlerà dello sviluppo economico della Sicilia e dei paesi montani dai viceré ai giorni nostri. Sabato 4 agosto, in piazza Giacomo Matteotti, ore 18, l’argomento che il prof. Galloni illustrerà è questo: “Le prospettive del Mediterraneo, dell’Europa e della Sicilia: cosa ci aspetta nel 2019?”. Allievo del compianto prof. Federico Caffè, il prof Antonino Galloni è un economista ed uno studioso di notevole spessore che ha insegnato in molte università italiane. Molti dei suoi libri sono stati tradotti anche in altri paesi. Uno dei suoi ultimi libri “L’economia imperfetta – Catastrofe del capitalismo o rivincita del lavoro?”, pubblicato nel 2015, è già alla quarta edizione. In questo libro c’è anche un accenno alla sua permanenza a Troina nel lontano 1978, quando ancora era un giovane ricercatore di sicuro avvenire, per una ricerca sulle origini del capitalismo. Nel libro racconta un episodio nel quale è coinvolto e che dà la misura del suo valore di economista e della sua integrità ed autonomia intellettuale scevra da condizionamenti di poter forti. Nel 1988, il prof. Antonino Galloni era già docente universitario e manager pubblico, quando ricevette un lettera dal presidente del consiglio dei ministri di allora, Giulio Andreotti, che gli chiedeva di collaborare “per cambiare qualcosa nell’economia”. Nino Galloni raccolse l’invito e il ministro del bilancio, Ciro Pomicino, nel 1989 lo mise a capo di un gruppo di 23 professori ordinari di economia. Erano gli anni in cui si stavano mettendo in piedi le politiche di unificazione monetaria dell’Unione Europe. Il prof. Nino Galloni con il suo gruppo di economisti stava maturando posizioni sull’unificazione monetaria che non erano in linea con quanto si stava decidendo, sullo stesso argomento, a livello europeo con il premier tedesco Khol e quello francese Mitterand. Nino Galloni aveva intuito che il governo italiano stava abbandonando le sue iniziali posizioni di cautela nei confronti dell’euro per allinearsi alle posizioni della Germania, che si era fatta sentire facendo pressioni sul ministro del tesoro, Guido Carli. In una telefonata a Guido Carli il cancelliere Helmut Khol si lamentò che c’era qualcuno in Italia che remava contro il piano franco-tedesco. Quel qualcuno era Nino Galloni. Del cambiamento improvviso di posizione del governo Andreotti sul piano franco-tedesco (sì della Francia all’unificazione delle due Germanie in cambio della rinuncia al marco e accettazione della moneta unica euro da parte della Germania), Nino Galloni se ne rese subito conto e volle parlarne con il ministro Ciro Pomicino. Ecco come Galloni lo racconta nel libro “L’economia imperfetta” l’incontro con il ministro Pomicino: <<Fu per me, un cambiamento improvviso, di cui mi accorsi subito: in poche ore era completamente cambiato il clima intorno a me. Allora mi recai da Pomicino e, quando il Ministro mi fece segno di non parlarne perché potevamo essere ascoltati, presi un pezzettino di carta sui cui scrissi: “Per caso Carli – che stava già molto male – ti ha promesso che, se io vado via tu sari destinato al ministero del Tesoro?”. Pomicino prese il pezzetto di carta, mi fece cenno di sì con la testa e lo stracciò in mille pezzetti buttandolo nel cestino. Fu onesto e, allora rimanemmo in buonissimi rapporti>>.  Ma non fu solo Khol a telefonare. Per allontanare Nino Galloni dall’incarico che il governo italiano gli aveva affidato, prima di lui avevano telefonato Banca d’Italia, Fiat, Confindustria e Fondazione Agnelli. Ma la telefonata decisiva fu quella di Khol al quale non si poteva dire di “no”. Dopo di che Galloni lasciò l’incarico di fiancheggiare i ministri economici ad altre persone di tutt’altra impostazione. Famosa è quell’intervista del 1988 di Norma Rangeri a Nino Galloni, pubblicata sul Manifesto in cui si parlava di “un oscuro funzionario che aveva previsto nel 1982gli effetti disastrosi che avrebbe avuto sui conti pubblici la decisione adotta nel 1981 dal ministro Andreatta di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro. Quell’oscuro funzionario era Nino Galloni, che nel 1982,per non venir meno alle sue idee ed al suo impegno, aveva dovuto abbandonare l’amministrazione.

Silvano Privitera