Barrafranca. Arrestato uomo che maltrattava e teneva segregata la compagna, e che deteneva illegalmente una carabina e delle munizioni

Nella serata di ieri gli uomini della Squadra Mobile di Enna– diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti –unitamente agli uomini dell’U.P.G.S.P. – sez. Volanti – diretti dal Commissario Capo dott. Emanuele Vaccaro hanno arrestato in flagranza di reato BELLANTI Vincenzo, classe 1955, per il reato di detenzione illegale di armi e munizionamento; ovvero di un fucile calibro 22; di nr. 17 proiettili calibro 22; nonché di una cartuccia per pistola, calibro 9 (artt. 1,2,7 l. n. 895/1967; porto in luogo pubblico di arma da punta e taglio e oggetto atto ad offendere, ovvero di un coltello a serramanico, con lama da punta e taglio, nonché di una catena in metallo (art.4 della legge 110/75), nonché per i delitti di maltrattamenti in famiglia, violenza privata, commessi nei confronti di una donna originaria di Barrafranca, naturalizzata francese (artt. 572 e 610 c.p.).

Intorno alle 15.00 odierne, perveniva alla Sala Operativa della Questura, tramite 112 NUE la segnalazione che una donna veniva sottoposta a maltrattamenti, segregata dal convivente, il BELLANTI Vincenzo, il quale, fra l’altro, illegalmente, deteneva delle armi, e che l’uomo momentaneamente si trovasse ad Enna, alla guida di un veicolo. In particolare, la donna voleva che  lasciare l’abitazione di Barrafranca, volontà che gli veniva impedita dal compagno BELLANTI Vincenzo, il quale, al fine di trattenerla, gli impediva di andare via con la sua autovettura trattenendo le chiavi.

Allertate le pattuglie della polizia della Questura di Enna, immediatamente dopo gli uomini della Volante, rintracciavano il BELLANTI Vincenzo in Enna Bassa, e proceduto al controllo dell’autovettura, un’utilitaria, da lui guidata, constatavano, tra l’altro, che il veicolo era privo di assicurazione. Sottoposto a perquisizione, il precitato veniva trovato in possesso di un coltelloa serramanico della lunghezza complessiva di cm. 18,5, con manico in legno e lama da punta e taglio, che teneva occultato dentro la tasca dei pantaloni; mentre occultato sotto il sedile si rinveniva una catena in metallo della lunghezza di cm. 190.

Contestualmente, si riusciva a rintracciare la donna, vittima della vicenda segnalata, rintracciandola in Enna, ed accertandosi che la signora stesse bene.

Accertata la fondatezza della segnalazione, al fine di ricostruire la vicenda, i poliziotti della volante e della Squadra Mobile si recavano presso l’abitazione del BELLANTI, sita nella periferia di Barrafranca, anche per permettere alla donna di rientrare in possesso dei suoi oggetti personali e dell’autovettura.

Nel corso della perquisizione svolta nella casa del BELLANTI, nella camera da letto si rinveniva un fucile calibro 22, ed inoltre 17 proiettili calibro 22, e un caricatore della predetta carabina, nonché nel soggiorno, una cartuccia per pistola, calibro 9 corto. Accertata l’illegalità della detenzione, tanto il fucile, quanto il relativo munizionamento venivano sequestrati dai poliziotti.

All’atto di consentire alla donna di prelevare i suoi effetti personali dall’interno dell’abitazione del BELLANTI Vincenzo, questi consegnava le chiavi dell’auto della Signora, veicolo parcato proprio nel piazzale antistante la casa.

Successivamente si raccoglieva la denuncia della donna, la quale raccontava che lei, francese ma originaria di Barrafranca, dopo un periodo di convivenza col BELLANTI, a causa delle continue liti, aveva maturato l’intenzione a volersi allontanare dall’uomo, che invece, la tratteneva contro la sua volontà, arrivando persino a toglierle le chiavi dell’auto.

Alla luce delle risultanze investigative, aggravate dai pregiudizi di polizia annoverati dal BELLANTI, lo stesso, veniva tratto in arresto dai poliziotti della Squadra Mobile e delle Volanti, in flagranza del reato di detenzione illegale di armi e munizionamento – nonché denunciato per i reati di porto in luogo pubblico di arma da punta e taglio e oggetto atto ad offendere, e maltrattamenti in famiglia, violenza privata, nei confronti della donna e posto al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del P.M. di Turno, dott. Orazio Longo.

Inoltre, all’uomo è stato sequestrato il veicolo per mancanza di copertura amministrativa, nonché elevate diverse sanzioni per violazioni varie al codice della strada.