Aidone. Querelle Sindaco ed ex Presidente Consiglio: ha tentato di screditarmi sul piano personale, di adire, adirò alle vie legali”

Aidone. La querelle di adire, ove sussistano gli estremi, alle vie legali tra Nuccio Chiarenza che ha da poco rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio e il sindaco Enzo Lacchiana assume toni accesi. Le dichiarazioni del primo cittadino non sono andate proprio giù a Chiarenza, che contrattacca.

“Non meriterebbero nessuna replica da parte mia – afferma Chiarenza – le dichiarazioni rese dal sindaco. Mi vedo, però, costretto a farlo giacché Lacchiana non avendo, come suo solito, altri argomenti seri e di interesse pubblico, ha tentato di screditarmi sul piano personale. Le nostre storie parlano di un professionista affermato, con lavoro e reddito proprio e di un mestierante della politica senza professione o altra attività conosciuta, che, nell’indennità di sindaco, trova la sua unica fonte di guadagno”.
Il sindaco aveva dichiarato che il presidente, in quattro anni, ha convocato pochissimi consigli comunali percependo un’indennità superiore a mille euro per ogni consiglio.
Controbatte Chiarenza: ”Mi si addebita di avere percepito 1000 euro per ogni consiglio comunale e, paradossalmente, di averne convocati pochi: questa cosa Lacchiana la trova scandalosa non essendo, evidentemente, speculativa. Ricordo al suddetto che i consigli comunali si convocano quando e se ci sono atti prodotti dall’amministrazione: cose, peraltro, cronicamente mancanti da quando il sindaco non ha la maggioranza in consiglio comunale (2014) e per la quale è stato più volte diffidato dalla Corte dei Conti”.
Lacchiana aveva criticato le dimissioni di Chiarenza, indotte, a suo dire, “da consulenti occulti”.
“In merito alle affermazioni di mie dimissioni – prosegue Chiarenza – per azione di ipotetici consulenti occulti (e, semmai esistessero, in ogni caso gratuiti) mi riservo, per la gravità dell’insinuazione, di adire, ove sussistano gli estremi, alle vie legali. Il sindaco farebbe bene a parlare e giustificare le indennità percepite dai suoi “non occulti” consulenti, dai compensi, quelli sì, “occultati”. Dovrebbe, altresì, giustificare ancora le somme elargite proditoriamente per straordinari dati e revocati, e per anticipazioni di stipendi a dirigenti; dovrebbe parlare di verticalizzazioni dirigenziali con scorrimenti di graduatorie scadute, di concorsi pubblici indetti e sospesi, di innumerevoli convocazioni di giunte comunali senza la presenza del segretario, della situazione debitoria fuori controllo in cui versa il Comune. Ma di questo ed altro, a tempo debito, sarà chiamato a rispondere alle autorità competenti che sono state informate con esposti che, assieme ad altri consiglieri, abbiamo inoltrato”.
Sulla ricandidatura di Lacchiana, Chiarenza afferma: ”La visione che il sindaco ha della sofferente realtà aidonese, oltre che distorta, è sicuramente pericolosa, se da essa trae origine la sua volontà di ricandidarsi: per rendersene conto bene farebbe ad anticipare gli annunciati futuri incontri con i cittadini, sempre ammesso che questi ultimi gliene diano la possibilità. La verità è che Lacchiana deve necessariamente tentare una nuova ma, purtroppo per lui, impossibile elezione solo per garantire a se stesso e alla sua prossima piccola corte di inoccupati altri 5 anni di indennità di carica”.

Angela Rita Palermo
collaboratrice La Sicilia