Tutti i sindacati (con posizioni diverse) concordi nelle critiche all’ASP di Enna

Tutte le sigle sindacali ennesi, anche se con posizioni diverse, tutti concordi contro l’operato dell’ASP di Enna.
Di seguito per le varie sigle i vari comunicati stampa:


Cisl Fp, Fials, Fsi, Nursind, Ugl
Le scriventi OO.SS. Provinciali di Enna Cisl Fp, Fials, Fsi, Nursind e Ugl, preso atto dell’esito delle riunioni di delegazione trattante in seno all’ASP di Enna sulla definizione del Contratto integrativo e sul piano delle assunzioni, strumenti ritenuti necessari e non più procrastinabili visto lo stato di salute specie dei reparti di emergenza e visti gli anni di ritardo per avere riconosciuti dei diritti giuridicamente tutelati alla stragrande maggioranza dei lavoratori, non possono più tacere ed assistere a continui proclami e invettive specie da chi e per molto tempo ha invece posto in essere tutta una serie di rilievi che di fatto hanno contribuito a tale ingiustificato ritardo.
Si continua a leggere di continui proclami e minacce di azioni per svariati motivi sempre contro indefiniti soggetti, senza invece avere gli attributi ed assumersi anche la responsabilità delle dichiarazioni rese dicendo chiaramente chi e cosa si contesta. Cosi è troppo facile.
Troppo comodo urlare al mucchio ed ergersi a paladini quando invece basti leggere qualunque verbale per capire bene chi difende i lavoratori che rappresenta o chi, forse, abbia tutt’altro interesse, e non vorremmo mai pensare che le azioni sindacali siano improntate ad avere un ritorno o beneficio in favore della medesima persona che rappresenta appunto quel sindacato.
Poiché non è nostra abitudine fare gli strilloni di turno volevamo dare la corretta informazione a tutti i lavoratori dando certezza sia positiva che negativa, quindi evitando sterili proclami ma rendendo una corretta e doverosa informazione.
Prendiamo atto, invece, del senso di responsabilità della CGIl e della Nursing up che sebbene con posizioni e pareri diversi nel merito, cosa ritenuta non solo legittima ma anche propedeutica per un confronto costruttivo, hanno espresso la loro approvazione alle posizioni assunte dalle scriventi sigle nella ultima riunione del 28/10/2018 nell’interesse assoluto di TUTTI i lavoratori che si rappresentano, avendo la capacità di andare oltre a interessi e beghe di bandiera.
Per questo motivo diamo pubblico plauso al senso di Responsabilità e correttezza dimostrata con i fatti a chi si spende per i lavoratori che rappresenta e invitiamo a leggere i verbali che renderemo pubblici non appena sarà definito questo irto processo.
Per questo motivo abbiamo quasi tutti insieme deciso di diffidare l’amministrazione ad adempiere affinché senza ulteriori rinvii si proceda alla immediata applicazione del contratto integrativo decentrato e al reclutamento immediato delle figure professionali del comparto necessarie specie nelle aree di emergenza, infermieri ed OSS e non ancora dirigenti e abbiamo chiesto che siano revocate delle delibere che riteniamo assolutamente illegittime e lesive di tutti i lavoratori del comparto che, a nostro giudizio, possano ingiustamente favorire alcuni soggetti.
Non sono concesse più deroghe e si è fortemente decisi a proseguire l’azione sindacale anche in altre sedi per riconoscere quel minimo in diritto di TUTTI i lavoratori.
Sarà nostra cura provvedere a dare informazione su atti concreti e sulla verità delle condotte tenute.

Segreteria Fp Cgil Enna

Martedì 31 ottobre 2018 la Direzione aziendale dell’ASP di Enna, previa convocazione, comunica alla delegazione sindacale l’impossibilità di procedere all’approvazione del CCDI 2018. Come ampiamente prevedibile, puntuale come un orologio svizzero, arriva l’ennesimo stop al Contratto Integrativo. Per respingere le proprie responsabilità per la mancata approvazione del Contratto Integrativo definitivo firmato il 18 settembre 2018, la Direzione Aziendale dell’Asp rispolvera la responsabilità del Collegio dei Revisori colpevole della mancata certificazione dei Fondi per il salario accessorio del personale e della mancata ratifica del Contratto Integrativo 2018. Atteggiamento della Direzione aziendale che produce grave disorientamento tra i dipendenti dell’Asp di Enna. La Fp Cgil ha respinto il tentativo della Direzione Aziendale di scaricare le proprie responsabilità sul collegio dei revisori, colpevole di voler esercitare il proprio ruolo e rimarca le responsabilità della Direzione aziendale che a distanza di ben 42 giorni dalla firma definitiva del Contratto Integrativo, non è nelle condizioni di approvare il Contratto Integrativo. Si evidenziano in quella sede le lagnanze delle OO.SS. firmatarie del Contratto Integrativo 2018 per il colpevole ritardo nella adozione della delibera di approvazione Contratto Integrativo da parte della Direzione aziendale. La Direzione infine dichiara di essere intenzionata, entro la giornata di lunedì 5 Novembre 2018 ad approvare il Contratto Integrativo e i bandi relativi a Fasce 2016/2018 e posizioni organizzative in assenza di ratifica del Contratto Integrativo e della certificazione dei Fondi da parte del Collegio dei revisori Consci del rischio che il tutto si traduca nell’ennesima beffa al personale dipendente, rappresentata da procedure di dubbia legittimità, preso atto della mancanza dei tempi minimi richiesti per avviare ed espletare le distinte procedure per l’approvazione delle fasce al personale dipendente per ben tre anni 2016/2018, di cui due il 2016 e 2017 virtuali cioè senza retribuzione, fermo restando l’approvazione della graduatoria entro l’anno 2018, si insinua il forte sospetto che l’interesse è indirizzato verso le più snelle ed appetibili procedure per l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzative verso i quali la Fp Cgil comunica sin d’ora la propria contrarietà ad incarichi di dubbia compatibilità con il ruolo sindacale. La Fp Cgil nella convinzione che solo procedure legittime possono garantire la tutela dei diritti per il personale dipendente, premesso che in merito alla paventata inefficacia, da parte di una sigla sindacale, delle stabilizzazioni la norma prevede in sede di prima applicazione che il divieto di assunzioni non opera in mancanza del piano triennale dei fabbisogni, pertanto che quanto dichiarato sulla stampa, (rischio perdita del posto di lavoro da parte del personale stabilizzato in caso di accoglimento del ricorso sul fabbisogno triennale, sia destituito di qualsiasi fondamento, coglie l’occasione per rimarcare il proprio impegno contro il precariato a sostegno dei lavoratori stabilizzati evidenziando che sta valutando di intraprendere le azioni legali che riterrà necessarie a tutela della sua immagine a fronte di notizie false e calunniose. E’ di questi giorni la notizia di stampa, a seguito dell’approvazione delle graduatorie dei Direttori Generali, dell’imminente nomina all’Asp di Enna del nuovo management, Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario, la Fp Cgil di Enna non vede l’ora, per il bene del personale dipendente e degli utenti della sanità ennese, confidando che il cambio di Direzione Aziendale possa riportare regolari e proficue relazioni sindacali che producano risultati concreti per i lavoratori a partire dal diritto al Contratto Integrativo.

Segretaria Generale Uil Fpl

“Se qualcuno pensa che la battuta d’arresto per la mancata sottoscrizione del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo possa indebolire l’azione della UIL FPL si sbaglia di grosso. Anzi, andremo avanti con la stessa caparbietà che ci ha contraddistinti in questi ultimi anni.
Il 31 ottobre 2018 doveva rappresentare una giornata importante per i lavoratori dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, invece, come accade oramai da troppo tempo nel momento in cui si doveva concretizzare, come si dice dalle nostri parti “quagliari”, guarda caso, per ragioni oscure che forse esulano dalle mere dinamiche sindacali, la firma non arriva.
Avevamo chiesto con forza la riunione di ieri pomeriggio in quanto Organizzazione maggiormente rappresentativa, avendo vinto la penultima e stravinto l’ultima consultazione della RSU, sentivamo il peso e l’obbligo di dare risposte ai lavoratori tutti nessuno escluso.
La mancata firma potrebbe far pensare a due modelli di sindacato: il nostro modello che impernia l’attività e quindi la sua azione solo ed esclusivamente a portare benefici ai lavoratori soddisfacendo bisogni e premialità, un altro modello, invece, che non ci appartiene, che persegue logiche diverse forse lontane dalla tutela dei diritti dei lavoratori.
Il contratto integrativo aziendale, strumento di grande autonomia sul territorio, avrebbe premiato chi con l’attività nei reparti contribuisce a dare “il servizio” all’utenza e ci riferiamo ad ausiliari, operatori socio sanitari, operatori tecnici, infermieri professionali, assistenti sociali, ostetriche, tecnici di laboratorio, addetti all’ossigeno, tecnici di radiologia ed amministrativi.
Invece, non si fa nulla!!! Perché?
A questa domanda dovrebbe rispondere anche e soprattutto l’Amministrazione, perché registriamo due pesi e due misure. Un peso verso l’Area della Dirigenza Medica ed un peso verso il comparto ossia verso le fasce più deboli. I fondi pubblici come lo sono per il comparto lo sono anche per la dirigenza.
Quello che ci stupisce? Che la Direzione non riesce a tenere la barra dritta.
Per correttezza l’unico componente della Direzione, che fino all’ultimo ha tentato con tutti i mezzi per addivenire alla sottoscrizione del Contratto Integrativo, è stato il Direttore Sanitario, il Dottore Cassarà, il quale probabilmente più degli altri conosce l’Azienda essendo del territorio ed i suoi personaggi.
Forse le voci sulle nomine dei nuovi Direttori Generali ed a cascata dei Direttori Amministrativi nonché dei Direttori Sanitari ha distratto un po’ il management dell’Azienda. Mah!!!
Noi, come UIL FPL, ci scusiamo con il personale dipendente per il momentaneo mancato obiettivo ma promettiamo che la nostra azione diventerà ancora più incisiva e determinata.
Partendo dall’operato del Collegio Sindacale, che non ci convince affatto. Abbiamo già fatto richiesta degli atti da loro esitati in merito alla verifica dei costi.
Chiederemo gli atti con i quali vengono distribuite e come vengono finanziate le prestazioni aggiuntive; se vai allo sportello del CUP per determinate prestazioni ci sono tempi d’attesa lunghissimi mentre per le prestazioni in Attività Libero Professionali o per sopperire a carenze d’organico parrebbe che si finanzino ingenti somme.
Come sarebbe opportuno che l’Azienda osservi il comportamento di alcuni dipendenti che non indossano correttamente la divisa durante l’orario di lavoro, dipendenti che hanno tantissime ore di debito orario non si interviene o se lo si fa in notevole ritardo, cercare di capire se alcuni dipendenti anche se a titolo gratuito per il tramite di Associazioni possano fare concorrenza alla stessa Azienda, chiederemo, inoltre, copia di moltissimi ordini di servizio in difformità della legge mentre ci si autotutela , però, mandando allo SPRESAL dipendenti che hanno patologie che non permetterebbe loro di poter rimanere più in quei reparti che hanno un’utenza particolare.
E’ un nostro dovere, pertanto, chiedere un’audizione in VI Commissione all’ARS alla presenza di chi da anni amministra questa Azienda anche per capire se è opportuno, nella quotidianità, continuare a mettere la faccia per rappresentare i lavoratori oppure come scriveva Dante nella Divina Commedia, per chi si apprestava ad entrare all’Inferno “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate” e questa porta è la porta dell’ASP di Enna, dove non si è mai fatto nulla e mai si farà”.