Valguarnera, gemellaggio con la cittadina tedesca di Kunsel: mancanza di requisiti fondamentali e procedure discutibili

Valguarnera. “Lo scrivente segretario comunale non è in possesso di alcuna documentazione relativa al gemellaggio con la città di Kunsel.” Così risponde Pier Paolo Nicolosi, alla richiesta degli atti relativi al gemellaggio di Kunsel, inoltrata dal gruppo di maggioranza “L’altra Voce”. Ma per i 5 consiglieri, nonostante la documentazione mancante, il gemellaggio così come è avvenuto “non avrebbe avuto in alcun caso alcun valore giuridico, perché mancante di requisiti fondamentali”. L’amministrazione Draià, grazie ad alcuni emigranti, quest’anno e l’anno passato ha effettuato due incontri con l’amministrazione di Kunsel in Germania, con tanto di imprenditori locali al seguito, allo scopo di suggellare un “patto commerciale e di amicizia tra i due Comuni europei. Proposito sicuramente positivo e riuscito nei fatti, ma con procedure discutibili”. Così lo spiegano i 5 consiglieri de “L’Altra Voce”: “La vicenda sottoposta con grave ritardo al consiglio comunale, al ritorno dalla cittadina tedesca, aveva fatto emergere imbarazzanti silenzi da parte del sindaco Draià, che alle legittime richieste di diversi consiglieri comunali non aveva fornito nessun dettaglio sugli accordi siglati con la comunità di Kunsel, anzi, mostrava evidenti contraddizioni, rispetto all’eccessiva enfasi con la quale aveva celebrato la missione istituzionale, con la firma del gemellaggio con la cittadina tedesca di Kunsel.” In seguito alle evidenti incertezze emerse durante un dibattito consiliare- scrivono i consiglieri de “L’Altra Voce”, il consiglio comunale che doveva esprimersi in materia, sospendeva ogni decisone, rinviando il tutto all’esame della commissione. Ma la questione si complicava ancora di più in quanto l’intero carteggio “con la complicità del presidente del consiglio, noncurante dell’esclusiva competenza sui gemellaggi affidata per legge ai consigli comunali” ritornava in consiglio con colpevole ritardo. E a tal riguardo – fanno sapere i 5 consiglieri – abbiamo deliberato un preciso atto di indirizzo: la consegna di tutti gli atti siglati in Germania, necessari alla comprensione degli impegni sottoscritti. Nei giorni immediatamente successivi – continua la nota – seguiva una commissione alla quale prendeva parte il Sindaco il quale forniva risposte che alimentavamo ancora più dubbi ed incertezze tipo:“ ho consegnato la documentazione al segretario”, “ non abbiamo firmato nulla di particolare“. Adesso il segretario con tanto di lettera, fa sapere di non essere in possesso di alcuna documentazione. Ma esiste, non esiste, l’avrà il sindaco? Mistero! Abbiamo cercato di rintracciare la sindaca Francesca Draià ma è fuori sede. Fa sapere con un messaggio che al suo ritorno sull’argomento, consegnerà una relazione ai consiglieri. Per l’Altra Voce, comunque, tutto ciò rappresenta “un grave danno d’immagine provocato alla comunità, alle imprese locali che con dedizione e professionalità hanno partecipato alla lodevole iniziativa a cui certamente occorre dare seguito. Ed ammonisce che – “nei prossimi giorni sottoporrà la questione nelle opportune sedi istituzionali, ma corre obbligo registrare da diversi giorni sgomento di fronte a questa incresciosa figuraccia che sta destando notevole preoccupazione anche tra quelle associazioni che con devozione ed impegno avevano collaborato in maniera determinante al buon esito degli eventi celebrati negli ultimi anni”.

Rino Caltagirone