Ex province, Piazza Armerina, Gela e Niscemi diffidano la Regione: “La volontà del popolo va rispettata”

Diffide contro il presidente della Regione, Nello Musumeci, l’assessore alle autonomie locali, Bernadette Grasso, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, il presidente della commissione affari istituzionali dell’assemblea, Stefano Pellegrino e il sindaco dell’aera metropolitana di Catania, Salvo Pogliese, sono state presentate al Tribunale di Gela per inottemperanza della legge che regola la vita delle ex province in Sicilia. L’iniziativa è del comitato che, con referendum e doppia votazione dei consigli comunali, ha promosso l’adesione di Gela (Caltanissetta), Niscemi (Caltanissetta) e Piazza Armerina (Enna) alla città metropolitana di Catania, nonché di Licodia Eubea (Catania) alla provincia regionale di Ragusa.Il tema del contendere è che i quattro Comuni dovranno partecipare all’elezione degli organi degli enti di area vasta (presidenti, sindaci e consiglieri dei liberi consorzi o delle città metropolitane) restando nelle vecchie ex province da cui si vorrebbero distaccare. I ricorrenti si sono appellati di nuovo al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al premier, Giuseppe Conti, e al ministro della Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro, i quali però già in passato hanno allargato le braccia ricordando che la Regione Sicilia gode di autonomia e statuto speciale.
I comitati promotori hanno perciò annunciato ricorso al Tar per bloccare le future elezioni degli organi di «area vasta» in Sicilia.

by La Sicilia