Feste natalizie ad Aidone al freddo e al gelo!

Aidone. “Siamo in perfetta sintonia con la tradizione cristiana: il Natale ad Aidone si celebra al freddo e al gelo senza un minimo di calore e armonia che caratterizzano la Natività nel resto del mondo compreso i Paesi che non sono cristiani”. Il gruppo politico “Noi Aidone”, tra ironia e critica, polemizza sull’assenza di un minimo simbolo che crei l’atmosfera natalizia. “Ad Aidone- afferma per bocca del consigliere comunale Filippo Curìa- non abbiamo visto la benché minima iniziativa da parte di un’amministrazione di “senza Dio” e, anche negli anni più bui, in termini di programmazione ed in termini economici, non sono mancati i segni della nostra Tradizione”. E si chiede:”Vogliamo ateizzare gli aidonesi con la scusa di non offendere i tanti extracomunitari presenti sul nostro territorio o l’amministrazione comunale ha toccato proprio il fondo da non poter disporre, anche personalmente, di una somma esigua per illuminare almeno gli alberi in piazza Cordova? Dove sono finiti gli addobbi degli anni precedenti?”. Le poche attività natalizie lasciate all’iniziativa delle associazioni. “Al solito si pensa di potere sopperire alla insensibilità e all’incompetenza con il supporto delle tante meritorie associazioni che ogni anno si prestano volenterose a supplire alle carenze dei nostri amministratori. Plauso ai promotori del Presepe vivente svoltosi in una piazzetta del paese rendendo questo Natale meno squallido nella totale assenza degli amministratori”- prosegue Curìa. E conclude: ”Il gruppo Noi Aidone”, parte consistente dell’opposizione all’amministrazione Lacchiana, ribadisce che l’attività svolta nelle sedi istituzionali e nelle piazze è stata estremamente responsabile e non di pregiudizievole ostacolo alle deliberazioni tenendo presente che restano prioritari gli interessi della comunità. Se qualcuno ritiene di doversi lamentare dell’atteggiamento della minoranza, diventata maggioranza in consiglio, e se questo, per qualcuno, è stato considerato tale da impedire l’attuazione del programma, non avrebbe avuto altra cosa da fare che rassegnare le dimissioni per il bene del paese”.

Angela Rita Palermo
collaboratrice La Sicilia