Lo fa presente Rosa Muscarà, poetessa, autrice di testi in gallo italico, che ha valorizzato Aidone con scritti e versi. Rosa Muscarà che vive in Lombardia, è tornata ad Aidone per le festività e lancia un messaggio di conforto a chi ha perso qualcuno in questo periodo, come i familiari del giovane medico aidonese Salvatore Costanzo, recentemente commemorato.
“Con tutta sincerità confesso, che mi sento una voce fuori dal coro … per due semplici motivazioni”. “La prima, conoscevo poco Salvatore e me ne dolgo … Penso di essere la persona meno adatta per esprimere qualche testimonianza che lo riguardasse. Mi sono detta, però, che conoscevo e conosco la sua famiglia, soprattutto suo fratello Lorenzo di cui ho profonda stima, e se il ceppo era questo, la conclusione è stata ovvia e univoca: personalità formativo – culturale di grande spessore, e non solo … dalla biografia letta ho dedotto, e si evince a chiare lettere, che Salvatore era un’eccellenza umana e professionale nelle vesti di figlio, sposo, padre, uomo e dedito professionista. Sento di essere meno fortunata degli altri che lo hanno conosciuto”.
“La seconda motivazione quella di non essere madre … e quindi di essere quasi deprivata di quella sensibilità cui abbondantemente ne è intessuta una vera madre”. “Io, però, desidero smentire tutto questo … e mi auguro che molti di voi condividiate questo mio pensiero: la donna nasce madre e quindi possiede quella sensibilità, emotività, empatia che la rendono capace di sapere ascoltare, comprendere, condividere, partecipare con tutta se stessa alle immani, ingiuste e incomprensibili tragedie”.
In questo senso, il periodo delle festività natalizie, il periodo delle feste d’inverno, può quindi anche essere d’aiuto nel processo di elaborazione di un lutto; periodo dell’anno in cui siamo più indulgenti e accordiamo, a noi stessi e agli altri, il permesso di sentirci nostalgici, di versare una lacrima o di ricordare.
Nino Costanzo