Nessuna illegittimità su mancata attribuzione di posizione organizzativa di un ex Capo Settore al Comune di Leonforte

Leonforte. Nell’ultima seduta di consiglio comunale è stata presentata una interrogazione su: “lo stato del procedimento incoato dal dipendente dott. Lo Bartolo Salvatore nei confronti del Comune di Leonforte e l’eventuale esito dello stesso, e le motivazioni sottese alla eventuale pronuncia dell’Autorità Giudiziaria”.
Nelle premesse si richiamano due azioni del gruppo consiliare di opposizione, Avanti Uniti, in particolare una interrogazione dello scorso luglio sui criteri e metodi scelti dall’ A. C. sul conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e una controdeduzione della stessa nella quale ci si dichiarava insoddisfatti a seguito della risposta ricevuta dal sindaco. E, una nota dell’ex assessore Calì, del 11 ottobre 2018, con la quale lo stesso rappresentava al sindaco le proprie perplessità sulla mancata attribuzione di P.O. nei confronti del dott. Lo Bartolo, ritenendo di condividere le preoccupazioni e i suggerimenti del segretario comunale.
Ebbene, a presentarla non è stata presentata l’opposizione, ma il gruppo di maggioranza “Una Nuova Leonforte” e di cui ha dato lettura il capogruppo Rosalia Marsiglione.
L’interrogazione si basa sulla considerazione che: “sulla scorta d discutibili valutazioni politiche, l’operato dell’amministrazione comunale veniva ritenuto da taluni illegittimo; che suddette valutazioni potrebbero, anche, risultare fuorvianti rispetto a quanto percepito dall’opinione pubblica e dalla comunità” e che, “l’A.C. forniva, a parere di chi scrive, adeguate motivazioni in merito alle scelte circa le attribuzioni di posizione organizzativa”.
E sul ricorso del dott. Lo Bartolo depositato, presso il Giudice di Enna in funzione del Giudice del Lavoro, “affinché venisse dichiarata l’illegittimità della determinazione sindacale n. 644 del 29 giugno 2018”, Il sindaco ha fornito risposta tecnica e dettagliata rappresentando quanto appreso sulla vicenda di cui alcuni stralci:
Il Tribunale di Enna, in funzione di Giudice del Lavoro, rilevava che non sarebbe esistito alcun diritto soggettivo all’attribuzione dell’incarico dirigenziale o di posizione organizzativa o il mantenimento di quello precedentemente ricoperto, ma soltanto un interesse legittimo di diritto privato.
Né tanto meno, può assumere rilievo l’ulteriore doglianza rilevata da Lo Bartolo, la circostanza in virtù della quale allo stesso ricorrente l’amministrazione preferì altri dipendenti.
Lo stesso organo giudicante rileva inoltre come fosse assolutamente priva di pregio l’obiezione posta dal ricorrente in merito ai presunti titoli minori che caratterizzerebbero i curricula degli altri dipendenti di categoria “D”.
Non vengono violati i principi di correttezza e buona fede , dice il giudice del lavoro di Enna, nella scelta caduta sul Cocuzza, ma risultano rispettati criteri normativi che presiedono alla scelta per la copertura dell’incarico”.
In sintesi il tribunale di Enna in Funzione del Giudice del Lavoro, ha rigettato il ricorso proposto dal dott. Lo Bartolo condannandolo al pagamento delle spese legali.
Nessuna contrarietà alle norme né illegittimità sulla vicenda quindi.
Il sindaco ha poi evidenziato come “già prima che la questione rivestisse profili processuali, rilevava quanto poi statuito dal tribunale di Enna”; infatti, nel cc del 25 settembre 2018, a una interrogazione proposta da Avanti Uniti “spiegava le ragioni giuridiche prima che politiche alla scelta della conseguente attribuzione delle PP.OO.”
Resta da capire quali potessero essere state le preoccupazioni dell’ allora segretario comunale sul caso Lo Bartolo.

Livia D’Alotto