Valguarnera: Comitato cittadino, Meetup 5 Stelle ed esponenti della società civile disposti a scendere in piazza per i servizi sanitari al Sebastiano Arena

Valguarnera. La soluzione individuata dal commissario straordinario dell’Asp Francesco Iudica e dall’Amministrazione Draià, non convince più di tanto gli esponenti della società civile e del mondo associazionistico. Considerato che la ristrutturazione del centro Polivalente di contrada Marcato, per ospitare in via definitiva i servizi poliambulatoriali è lunga, impervia, poco percorribile e anti-economica. E’ quanto emerso dal dibattito avvenuto martedì sera nel corso della riunione della 1^ commissione consiliare alla quale hanno partecipato esponenti del comitato cittadino, della società civile e dei partiti non rappresentati in consiglio, Meetip 5 Stelle e Mpd- art.1. La città- è stato detto dalla gran parte degli intervenuti- ha bisogno di risolvere immediatamente il problema e la soluzione è inequivocabilmente una, quella che viene predicata da tre anni: la messa in sicurezza del piano terra del Sebastiano Arena, che può ospitare entro tempi strettissimi tutte le branche presenti, ubicate al momento presso uno degli immobili del Boccone del Povero. Tutto ciò, in attesa che si ristrutturi l’intero immobile i cui tempi evidentemente sono più lunghi. Branche che devono essere necessariamente trasferite, in quanto i locali gestiti dalle suore, allo stato si presentano carenti igienicamente e privi delle più elementari norme di sicurezza. Nel caso in cui non si pervenisse ad una soluzione, hanno fatto sapere senza tanti giri di parole gli intervenuti, ad essere pronti ad una mobilitazione generale. Il dato inconfutabile è che i servizi sanitari non possono più rimanere presso i locali del Boccone del Povero, considerato che l’ispettorato del lavoro ha dato all’Asp un termine perentorio il 16 febbraio, entro tale data l’azienda sanitaria deve trovare per forza di cose una soluzione per convincere l’ispettorato a dare una breve proroga. Lo spettro potrebbe essere lo smantellamento dei servizi a Valguarnera e il loro trasferimento presso le strutture di Enna e Piazza Armerina. E’ ovvio quindi che in paese ci sia forte fibrillazione negli ambienti politici e sociali. E’ una corsa contro il tempo quindi ed anche il consiglio comunale entro tale data è chiamato ad esprimersi per trovare una soluzione. Una soluzione soprattutto che sia immediata e percorribile senza cercare la luna nel pozzo. La più logica, come detto, secondo la maggior parte degli intervenuti è il ripristino del piano terra del Sebastiano Arena, luogo che ha ospitato per più di 30 anni la sanità a Valguarnera. Carlo Garofalo portavoce dei comitati cittadini ennesi: “Non entro nel merito delle proposte avanzate dal commissario Iudica e dall’amministrazione Draià sul trasferimento dei servizi presso il centro Polivalente. Mi preme invece sottolineare la presa in giro perpetrata dall’Asp nei confronti della cittadinanza nell’arco di tre anni. I Nas al momento dell’intervento il 14 aprile 2016, avevano ordinato delle prescrizioni che dovevano e potevano essere attuate benissimo nel tempo di 180 giorni. Si trattava di rimuovere alcune carenze igienico-sanitarie, di rifare gli impianti elettrici, di rifare i bagni, i tetti, di scialbare i locali. Non capiamo ancora i motivi per i quali anziché adempiere alle prescrizioni, l’Asp abbia preferito chiudere. Ma non capiamo soprattutto i motivi perché ancora oggi anziché rimuovere tali prescrizioni, rendendo quanto meno agibile con una spesa di 50- 60 mila euro il piano terra, si cercano altre soluzioni meno attuabili e più costose. L’Asp deve rispondere- continua- delle omissioni fatte ai danni della collettività in tutti questi anni. Ci hanno sempre detto che il progetto di ristrutturazione dell’intero immobile era pronto, ci hanno assicurato che nell’attesa i servizi potevano essere portati nel piano terra, tanto più che le stanze della Guardia Medica e del 118 si erano liberate. Invece sono state sempre cercate strade alternative. Se non trovano subito una soluzione- ha concluso- siamo pronti ad una mobilitazione generale e nel caso di interruzione dei servizi saremo i primi a firmare una denuncia alla Procura nei confronti dell’Asp”. Anche Arcangelo Santamaria del Meetup 5 Stelle parla di mobilitazione nel caso in cui non si arrivi ad una soluzione rapida, sottolineando il fatto che sino ad oggi l’Asp abbia avuto a titolo gratuito dal Comune il locale dell’ex caserma che ospita Guardia Medica e “118” e che non abbia messo un solo euro per la ristrutturazione di Palazzo Prato, di cui l’Asp è proprietaria del 2^ piano. Salvatore Bonanno è l’ex sindaco che nel 1984 portò in piazza migliaia di persone per aprire il Sebastiano Arena. “Quello- ha detto- è un luogo pieno di storia ed un simbolo per tutta la comunità. Abbiamo combattuto tanto per aprirlo e non permetteremo a nessuno che diventi adesso una cattedrale nel deserto. Tra l’altro c’è un vincolo giuridico oltre che morale da parte del donatore Sebastiano Arena che destinò tale immobile per soli scopi di cura degli ammalati. La soluzione del Polivalente- ha concluso- non può essere nel breve attuata, in quanto opera di urbanizzazione di 2^ grado ed occorrono anni e anni per renderla fruibile a detti servizi”. Per l’MPD è intervenuto Primo Impellizzeri dicendo che il suo partito è disponibile a dialoghi costruttivi ma non ad accettare ricatti”. Dei consiglieri sono intervenuti Filippa D’Angelo per la maggioranza, dicendo di lanciare una sfida all’Asp e che non ha alcuna preclusione per l’una o l’altra soluzione purché si trovi subito una soluzione e non vengano interrotti i servizi. Cristoforo Alessi di “Diventerà Bellissima” ha affermato che il Sebastiano Arena è un immobile da salvaguardare per quel che rappresenta storicamente e che comunque vada cercata una soluzione univoca che non spacchi la comunità. Fabio Alessi del PD, nel caso di un mancato accordo tra le forze politiche, ha proposto un referendum. Giuseppe Profeta de “L’altra Voce” ha aggiunto che il Comune sta subendo un danno erariale perché l’Asp non ha versato ad oggi un solo euro per i locali della Guardia Medica e “118”, non riuscendo tra l’altro a capire come il dottor Iudica propone la soluzione del Polivalente senza avere dei dati di spesa in mano. Anche per lui la soluzione più rapida è la riapertura del piano terra dell’Arena”. Lo stesso discorso ha fatto Concetta Dragà di FI: “Non abbiamo una relazione tecnica e dei computi metrici da parte dell’Asp per comparare il costo dell’una e il costo dell’altra opera. Operiamo invece, sulla prescrizione dei Nas, colmiamo le inadeguatezze e subito i battenti dell’Arena”. E’ una cosa che si può fare nel giro di un paio di settimane”. Il sindaco Francesca Draià infine, ha fatto la cronistoria dalla data di chiusura, dal 14 aprile 2016 ad oggi. Ha detto di non sentirsi responsabile sulla chiusura del Sebastiano Arena e che ha sempre interloquito con la dirigenza Asp per trovare delle soluzioni univoche e che ad oggi è riuscita sempre a garantire i servizi. La proposta di Iudica di investire sul polivalente l’ha trovata interessante, perché si riuscirebbe a recuperare un immobile abbandonato al proprio destino.

Rino Caltagirone


Riceviamo e pubblichiamo: