Rino Caltagirone
In calce riportiamo la lettera inviata al Direttore generale dell’Asp elaborata e firmata dal comitato cittadino, dal Meetup 5 Stelle, da MPD e dalle forze di opposizione costituite da “L’Altra Voce”, Forza Italia, PD.
AL DIRETTORE GENERALE
DELL’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI ENNA
e p.c. ALLA PREFETTURA DI ENNA
ASSESSORE REGIONALE SANITA’
ALLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI
Oggetto: Lavori di ristrutturazione e riapertura piano terra poliambulatorio “Sebastiano Arena”.
I sottoscritti rappresentanti di movimenti civici locali, movimenti politici e rappresentanti istituzionali, premettono quanto segue:
– in data 04 aprile 2016, i NAS di Catania, unitamente ad altre forze di polizia e ad organi di vigilanza sanitarie e di sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno effettuato una ispezione presso la sede del Poliambulatorio di Valguarnera, sito in via Convento 2, struttura sanitaria che eroga sul territorio servizi di Medicina di Base, Igiene Pubblica, Consultorio Familiare Medicina Legale e Necroscopica. Dal verbale redatto dagli organi di vigilanza sono emerse alcune deficienze di ordine igienico/sanitario ed impiantistico dovute alla scarsa manutenzione dell’immobile e per queste motivazioni è stata diffidata la Direzione dell’ASP a rimuovere le incongruenze igienico/sanitario e adeguare l’impianto elettrico al fine di mettere in sicurezza la struttura. La stessa Direzione è stata intimata a rimuovere le prescrizioni entro 180 giorni;
– inspiegabilmente la Direzione dell’ASP di Enna chiudeva la struttura e trasferiva i servizi da erogare alla nostra comunità nella Città di Enna, presupponendo che la stessa attivasse i propri uffici a rimuovere le prescrizioni di cui al citato verbale:
– successivamente, a seguito di mobilitazione popolare che a gran voce chiedeva il ripristino dei servizi sanitari per la nostra comunità, l’Amministrazione Comunale metteva a disposizione della stessa ASP, in maniera del tutto gratuita, i locali laddove erano ubicati i Servizi di Polizia Municipale, per ospitare la Guardia Medica e il Servizio 118;
– dopo qualche mese, l’ASP di Enna provvedeva ad affittare i locali attigui al Boccone del Povero e trasferiva negli stessi la gran parte della specialistica che prima veniva ospitata presso il Sebastiano Arena. L’ubicazione della medicina specialistica e gli altri servizi nell’istituto Boccone del Povero è sempre stata intesa provvisoria nelle more che l’ASP elaborasse un progetto per la rimozione delle prescrizioni dettate dagli organi di vigilanza;
– tutte le dichiarazioni a mezzo stampa e la corrispondenza tra l’Ente Comune e la Direzione dell’ASP davano per certo l’elaborazione del progetto e la realizzazione delle opere per ripristinare i servizi sanitari presso la sua sede naturale: il Poliambulatorio Seb.Arena in via Convento;
– nel febbraio del 2018 l’Ispettorato del Lavoro, a seguito di sopralluogo, indicava all’ASP tutta una serie di prescrizioni nella struttura presa in affitto dal Boccone del Povero, dando un termine di 180 giorni per per adeguare al meglio i luoghi di lavoro;
– con diversi atti amministrativi, l’ASP procedeva ad effettuare lavori di manutenzione e adeguamento al microclima con l’installazione di condizionatori e di tendaggi nello spazio antistante i servizi amministrativi ed altri servizi di specialistica. Gli interventi atti a rimuovere le prescrizioni hanno avuto un costo di circa 15 mila euro e ciò ha consentito all’Ispettorato di concedere un’ulteriore proroga al 14/02/2019;
-in questo frangente l’ASP non ha completato i lavori relativi alle prescrizioni notificate dall’Ispettorato del Lavoro e solo in questi giorni si è appreso dall’ASP, per il tramite del suo Direttore Generale, che non intende dare seguito alle prescrizioni, prescindendo dalle somme già spese dalla stessa amministrazione che andrebbero vanificate se l’azienda non completi gli interventi prescritti e senza rendersi conto che le somme spese potrebbero costituire danno erariale perseguibile dalla Procura della Corte dei Conti.
In data 22/01/2019 il Direttore Generale dell’ASP, facendo seguito a interlocuzioni avute con i rappresentanti degli organi istituzionali del Comune, ha formalizzato la richiesta di avere in locazione un immobile di proprietà del Comune, laddove ubicare tutti i servizi sanitari. L’ASP con la medesima nota ipotizza di scambiare l’immobile sito in via Cusmano con l’immobile denominato S. Arena, già sede del Poliambulatorio e con l’immobile sito in Via S. Liborio, Palazzo Prato. Di tale nota è stata data pubblica notizia in una recente seduta Consiliare alla presenza dello Stesso Direttore Generale. La richiesta della Direzione Generale appare palesemente contraddittoria rispetto a quanto dichiarato dai precedenti amministratori, i quali hanno disposto con atti formali la redazione di un progetto per la ristrutturazione del Sebastiano Arena, progetto già redatto dall’ufficio tecnico e che doveva essere approvato e finanziato dalla Direzione dell’ASP.
Il Direttore Generale ha annunziato in Consiglio Comunale che non intende finanziare il progetto di ristrutturazione perché ha un costo elevato e che per garantire i servizi sanitari il Comune deve dare un proprio immobile. E’ logico chiedersi per quale motivo il Comune dovrebbe dare un proprio immobile scambiandolo con un immobile che ha un costo elevato per essere ristrutturato? Per quale motivo il Comune dovrebbe intervenire per realizzare parcheggi e ristrutturare una parte dell’immobile investendo centinaia di migliaia di €uro per soddisfare tale richiesta? Il Direttore dell’ASP si è posto il problema delle finanze dell’ASP non tenendo conto di quelle dell’Ente che se investe in settori di non pertinenza propria rischia di provocare danno erariale al Comune, esponendo amministratori e consiglieri al giudizio della Corte dei Conti oltre che alla procura della Repubblica per distrazione di fondi.
Per quanto riguarda il piano secondo del Palazzo Prato, l’ASP sa che non può richiedere nulla se non dopo avere compensato il Comune degli interventi di miglioria effettuati su tale immobile che sono computati in un milione e mezzo di euro di cui 450 mila euro a carico del bilancio comunale.
L’Asp si è posta il problema di avere utilizzato per tre anni gratuitamente l’immobile di proprietà del Comune che ospita la Guardia Medica e il servizio del 118, esponendo il nostro Ente a responsabilità proprie?
L’ASP si è posta il problema di avere venduto i terreni di proprietà dell’Ente Sebastiano Atena, incassando 350 mila euro che non ha mai speso nella struttura del Poliambulatorio?
La proposta della Direzione Generale appare fortemente provocatoria perché non tiene conto del fatto che un Ente Pubblico non può regalare il proprio patrimonio ad altri senza incorrere in responsabilità amministrativo/contabili, oltre che penali. Non tiene conto che la struttura del Sebastiano Arena, per dichiarazioni degli stessi organi dell’ASP, doveva essere ristrutturata per riattivare i servizi di medicina specialistica e gli altri servizi erogati e che l’immobile del Sebastiano Arena è stato donato con atto notarile con specifica destinazione d’uso. Basta prendere visione a pagina 5/6 dell’atto per capire che non è possibile altra destinazione e se qualora dovesse non essere più utilizzato per servizi sanitari, l’immobile andrebbe alla proprietà degli eredi Arena o alienato e le risorse destinate agli studenti universitari.
Da ciò ne deriva che l’ASP non può proporre alcun baratto perché l’immobile sta nella disponibilità dell’Azienda solo se viene utilizzato per servizi sanitari.
Considerato
– che da una ricognizione logistica del piano terra del Sebastiano Arena, lasciando la Guardia Medica e il Servizio del 118 negli attuali locali, si avrebbero a disposizione della struttura spazi sufficienti per garantire tutti i servizi di specialistica e gli altri servizi in atto erogati nella struttura presa in affitto;
– che per mettere in sicurezza il piano terra del Sebastiano Arena, rispetto alle prescrizioni mosse dai NAS nel 2016, occorrono interventi che possono essere eseguiti con procedura d’urgenza e con modeste risorse finanziarie;
– che altre strade proposte risultano impercorribili per le ragioni già esposte, per motivazioni tecniche/economiche e perché con la sede del Sebastiano Arena esiste un legame storico con la nostra realtà locale, per la quale la nostra comunità si è mobilitata per avere garantito i servizi essenziali di assistenza specialistica, nel rispetto della volontà del donatore.
Per quanto in premessa
Si chiede
alla Direzione dell’ASP di Enna di voler attivarsi per portare a compimento la ristrutturazione, con progetto stralcio, del piano terra del Sebastiano Arena, già sede del Poliambulatorio per garantire la continuità dei servizi già erogati;
diffidano
la Direzione dell’ASP di Enna dall’assumere qualsiasi decisione che non garantisca la continuità e l’efficienza dei servizi alla comunità valguarnerese, in quanto la cessazione nella erogazione di detti servizi sarebbe un’ulteriore provocazione a danno del diritto essenziale alla salute, alla cura ed alla prevenzione;
chiedono
Al Prefetto di Enna di farsi carico della problematica posta dalla comunità di Valguarnera perché vengano garantiti senza alcuna interruzione i pubblici servizi sanitari;
All’Assessorato alla Sanità di aprire una inchiesta amministrativa interna per accertare a danno della Direzione ASP eventuali responsabilità amministrative per non avere ottemperato alle prescrizioni dei Nas mosse nell’aprile del 2016;
Tutta la nostra disponibilità a collaborare con gli organi amministrativi del Comune e dell’ASP per trovare soluzioni momentanee al mantenimento dei servizi, nelle more che la stessa Azienda attivi le sue procedure per ripristinare i servizi nel Poliambulatorio S. ARENA.
Su questo siamo determinati ad assumerci tutte le nostre responsabilità, e dichiariamo fin da subito che siamo pronti alla mobilitazione per difendere le conquiste ottenute negli anni 80 dall’intera popolazione valguarnerese.