Ad Enna quattro giorni di approfondimento degli esorcisti di tutte le diocesi di Sicilia

Al termine della quattro giorni di approfondimento che, ad Enna, ha interessato gli esorcisti di tutte le diocesi di Sicilia, l’incaricato dalla Conferenza episcopale siciliana per la loro formazione, fra Benigno, propone una sintesi di quanto emerso nel corso dei lavori. “Come possiamo spiegarci che in un’epoca che si distingue per uno sviluppo così ricco del pensiero scientifico e razionale, si contrasta una diffusione tanto larga di attività di tipo magico-occultista? Spesso perché si sta attraversando un momento difficile, perché si è subito un qualche grave torto per cui ci si sente traditi dalla vita che riserverebbe spesso amare sorprese le persone buone oneste. Perché si vive nella solitudine e nell’impossibilità di comunicare e ci si aggrappa a qualunque cosa pur di risolvere i propri problemi. Perché i mezzi di comunicazione la musica e le discoteche fumetti con contenuto occultisti come rappresentano un ponte tra chi li usa e l’occultismo”. “Per quella sensazione di ‘vuoto’ che si avverte e che si esprime nell’assenza di valori e ideali. Il virus dell’occultismo – spiega l’esorcista – si diffonde soprattutto perché la società manca sempre di più di anticorpi per affrontarlo: non ci sono difese immunitarie. Manca in altri termini la fede: c’è un ‘vuoto di evangelizzazione’ che non permette ai fratelli di assumere un atteggiamento critico dinanzi alle proposte che rappresentano soltanto un surrogato del vero senso religioso. C’è poi la convinzione di ottenere vantaggi materiali, la prospettiva di acquisire poteri particolari e l’intento di contestare in modo eccentrico e trasgressivo la società. A volte, diventa anche un modo per cercare l’appagamento di devianze sessuali”. Come rimediare e tenersi al riparo? “Gesù stesso ci indica la via: fede, preghiera e digiuno. Fede – aggiunge – in Cristo Gesù che ha vinto, con la sua morte e la sua risurrezione, il demonio. Chiediamo l’intercessione della beata Vergine Maria – esorta fra Benigno – cerchiamo di stare lontani dalle occasioni di peccato, soprattutto quelle per cui sentiamo maggiore resistenza, e accompagnano la preghiera con le opere di carità”.

a cura del Servizio Informazione Religiosa