Carnevale all’Università Popolare di Leonforte

Le prime notizie sul carnevale leonfortese risalgono al 1622, anno in cui il principe fondatore invitò nobili e sudditi alla “cassariata” ossia alla sfilata lungo il Cassero di landò dai quali venivano lanciati confetti colorati mentre a Brivatura trionfava il racconto di “nniminagghi” o indovinelli. Così è cominciata la lezione di lunedì, tenuta dalla professoressa Giovanna Maria. Il carnevale ha da sempre rappresentato il tempo della trasgressione, del rovesciamento dell’ordine, del mascheramento e dello scherzo. Il cristianesimo adottò e regolamentò il carnevale e lo inserì nei giorni che precedono la Quaresima. Carnevale inizia la domenica di settuagesima cioè la prima delle nove che precedono la settimana santa e finisce il martedì grasso ossia il giorno prima del mercoledì delle ceneri. Questo periodo è variabile dipende infatti dalla prima domenica di plenilunio dopo il 21 marzo. La Chiesa celebra il carnevale con le Sante Quarantore e a Leonforte, secondo uno schema rigido, l’esposizione del SS Sacramento è dell’Annunziata per la prima domenica, della Parrocchia la seconda e della Matrice (u carrivali ranni) nei tre giorni precedenti il mercoledì delle ceneri. Leonforte ha festeggiato da sempre il carnevale con i balli “a parti di casa”, nei circoli e anche nel salone delle chiese, usanza ancora oggi assai in voga. La lezione ha anche discusso dei temi contingenti la stretta attualità paesana e ancora una volta del restauro della Porta Palermo, argomento che verrà analizzato senza pregiudizi quando chi di dovere risponderà alle numerose domande ancora inevase.

Gabriella Grasso