L’ospedale di Leonforte avrà “quattro muri e un tetto”

La VI commissione sanità dell’Ars nell’audizione con il commissario dell’Asp di Enna Iudica ha, il 5 marzo, discusso anche i destini dell’F/B/C in relazione alla proposta di modifica della rete ospedaliera del 22 gennaio 2019: emanazione del decreto Balduzzi e non più modificabile. Il nosocomio leonfortese avrà come usa dire da noi “quattro muri e un tetto”. La radiologia non c’è e dunque per la diagnosi si rimanda ai vicini Basilotta e Umberto I. Ogni giorno si registrano trasferimenti anche e solo per le indagini diagnostiche, quanto è deleterio tutto questo per i costi e per l’utente? Molto, ma la cosa pare interessare solo gli utenti.
Chirurgia e medicina sono sotto organico e d’ora innanzi in assenza di autonomia gestionale si farà riferimento alle unità operative complesse o alle strutture dipartimentali.
Il pronto soccorso era ed è carente di tutto anche di personale e il servizio di farmacia dal decreto è scomparso in ordinario, funzionerà solo un paio di volte a settimana.
Queste criticità sono note e denunciate da tempo, il risultato? L’F.B.C. ha “la dignità” di ospedale di zona disagiata e più nulla. Il Ferro /Branciforti/ Capra è a oggi uno scatolone vuoto in altri tempi definito “una trappola per topi” e dentro alla “rattera” ci sono finiti in molti, che altro dobbiamo aspettare per agire nell’interesse reale della comunità? La gente ha capito l’inutilità di un ospedale che nulla può offrire e allora lo si porti a PTE così da evitare lungaggini pericolose per i pazienti che hanno la disgrazia di incapparci. Questo solo può concretamente tutelare gli utenti, tutto il resto è dannosa propaganda.

Gabriella Grasso