Calascibetta – Il Comune solo bancomat? La maggioranza snobba Sindaco e vice sindaco

Calascibetta. Amministrazione senza Maggioranza in Consiglio Comunale. Viste le condizioni della Maggioranza PD / CI.XI, il vice sindaco del comune di Calascibetta, Salvatore Cucci ha dichiarato che considerata l’assenza e l’irresponsabilità di alcuni consiglieri della maggioranza è meglio starsene a casa, dimettendosi. Ma non ne farà niente. Troppo legato al Palazzo e alla poltrona. Nella seduta del 21 u.s., di prosieguo di quella del 20, la maggioranza, che il giorno prima aveva rinviato la seduta, registrava molte assenze. L’assessore alla P.I. e alla solidarietà sociale, Vincenzo Montalbano, soddisfatto di avere raggiunto l’assessorato, evidentemente sembrava non avere interesse ad approvare lavori di messa in sicurezza della via Giudea Bassa mediante restauro della strada, della ringhiera con colonnine di via Giudea per l’importo complessivo di € 50.000,00, messi a disposizione dal Governo 5S /Lega. Impossibilitato per affari di ‘stato’? Un sindaco gli dovrebbe revocare l’incarico. Ma l’indennità è troppo importante per metterla a rischio. Assenti pure Rosa Folisi, già assessore. Per quali motivi? Assenti i consiglieri Di Bilio e D’Agristina. La seduta non poteva iniziare per mancanza del numero legale: ci volevano sette consiglieri comunali. Il consigliere Maria Piera Buscemi, da buon politico, piuttosto che prendersela con i suoi colleghi di maggioranza, è intervenuta per ricordare al Gruppo RIUNIRE CALASCIBETTTA il dovere di garantire il numero legale. Dimenticava che proprio la maggiorana ha trattato con spocchia la minoranza fino a modificare il regolamento del consiglio per imbavagliarla, e non ha mai adottato una proposta della minoranza. Ci sono stati momenti di tensione tra cui l’’intervento del Vice Sindaco, che ha sostanzialmente minacciato le dimissioni, perché costatava il disinteresse degli assenti ad acquisire i 50.000 euro.
Salvo Dello Spedale, capogruppo della Minoranza RIUNIRE CALLASCIBETTA, ha chiamato la Dr.ssa Cristina Russo, che per il bene dei cittadini ha chiuso la farmacia fino all’arrivo di un altro consigliere di minoranza, che ha garantito il numero legale e l’approvazione della deliberazione. Nella dichiarazione di voto, Dello Spedale, ha rilevato che la maggioranza ha affermato più volte la propria autosufficienza, la legge dei numeri, e che la minoranza ha votato molte proposte della maggioranza quando i suoi voti erano aggiuntivi. Ha anche evidenziato che la minoranza sta dimostrando la coerenza con il proprio impegno elettorale, interesse unico i cittadini non quelli personali. Infatti, è la seconda volta che di fronte alla irresponsabilità e al disinteresse della maggioranza per il bene comune, la minoranza mostra che la Politica con la P maiuscola, affermata a parole dal sindaco, è praticata da RIUNIRE CALASCIBBETTA. “Aspettiamo – dichiara – le dimissioni di qualcuno. Ma verranno? Siamo convinti di no e se ne possono immaginare i motivi. Il Movimento ha già fatto una battaglia sul comune come fonte di reddito o bancomat: stipendio, paghetta, qualche incarico legale ai parenti”.
Il giorno precedente, 20 u.s., altri momenti di tensione sulla ricognizione dei beni comunali. Di fronte alla richiesta di chiarezza di RIUNIRE CALLASCIBBETTA e all’intransigenza sulla situazione di confusione relativamente all’edificio ex – ONMI di via Monastero, è stato necessario sospendere il consiglio comunale. RIUNIRE CALASCIBETTA ha evidenziato le discordanze del documento rispetto a quello approvato lo scorso anno e lo stato di confusione esistente sia a livello burocratico che politico. Infatti, i Dirigente ignoravano (?) che l’edificio è comunale e che è stato ceduto in comodato d’’uso al Boccone del Povero perché sia destinato agli anziani e agli handicappati. Invece è stato affittato dal Boccone del Povero con l’accondiscendenza del sindaco alla cooperativa per la gestione degli immigrati. Abbiamo chiesto più volte al sindaco – afferma Dello Spedale – di mettere a posto “le carte” senza essere ascoltati e ricordato ai consiglieri di maggiorana che si stanno assumendo una responsabilità nell’approvare la deliberazione. Non potranno eventualmente sostenere di non saperne nulla.