Il giro della Sicilia passa anche da Cerami

Cerami. Sapete che cosa è il giro della Sicilia in bicicletta? Confesso la mia ignoranza nel non sapere, prima che me lo segnalassero, che cosa fosse. Poi, andando a cercare su Internet, ho trovato delle interessanti informazioni. La manifestazione è abbastanza “giovane”, in quanto quest’anno vi è la seconda edizione dal 27 Aprile al 2 Maggio, con un mix tra la passione per il ciclismo amatoriale e la valorizzazione e la promozione turistica del territorio. E si vede, dato che per il 2019, dopo il successo della scorsa edizione, circa 70 ciclisti provenienti da Svizzera, Olanda, Russia, Inghilterra, Francia, Slovacchia e Svezia, partiranno per le diverse tappe “a margherita”, alla scoperta dell’Isola. Tutta questa storia mi è stata segnalata perché anche la provincia di Enna è stata lambita da questa manifestazione. Il Comune di Cerami, infatti, è stato uno dei tanti Comuni che ha visto passare questi ciclisti che dovranno percorrere 500 chilometri divisi in 5 tappe, coinvolgendo oltre 30 Comuni e toccando i tre Parchi Naturalistici dei Nebrodi, delle Madonie e dell’Etna. Ora tutti voi mi chiederete: dov’è la reale notizia? Ve lo spiego io: oltre al giro in sé, la cosa che bisogna sottolineare in queste poche righe sta nella frase “mi hanno segnalato”, ovvero sul fatto che abitanti del Comune di Cerami, vedendo questo “strano movimento” si sono informati e mi hanno, a loro volta, informato. E attraverso il loro confronto si è capito una cosa: l’amore che hanno per il proprio territorio, dove sono felici e si compiacciono anche di un transito. Ma quel transito serve a far conoscere il Comune di Cerami. Perché, anche se in maniera sfuggevole, ma non penso che qualche ciclista non sia rimasto un attimo a contemplare la “Leonessa” che veglia il suo territorio. Non penso non abbiano lanciato lo sguardo alle strade, ai luoghi, alle persone che, incredule ma felici del loro transito, si assiepavano curiosi a vedere ciclisti di tutte le nazionalità essere presenti lì. È proprio questo ciò che può e salverà i nostri Comuni: non i “transiti”, ma l’amore interno del suolo natio, quell’amore che ci fa compiacere anche della più piccola cosa che va a vantaggio della comunità in cui ognuno di noi vive e opera. Abbiamo molto da imparare da Cerami, e penso che se qualche ciclista passato di lì leggerà queste righe, con un sorriso, penserà a quel piccolo Comune nebroideo che ha visto di sfuggita… e sono certo che non se lo scorderà più.

Alain Calò