Il Tesoro di Eupòlemo è arrivato a Roma ed è in esposizione al Palazzo del Quirinale, a luglio (forse) ad Aidone

Aidone. Finalmente in Italia. Il Tesoro di Eupòlemo è arrivato a Roma ed è in esposizione al Palazzo del Quirinale nella mostra ”L’arte di salvare l’arte. Frammenti di storia d’Italia”, curata dal prof. Francesco Buranelli, per celebrare i 50 anni dell’istituzione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La mostra è stata inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed espone tra i più esemplari beni ritrovati, insieme ad opere restituite al patrimonio artistico italiano grazie all’attività diplomatica sviluppata in accordo con il Ministero per i beni e le attività culturali. Rientra, in quest’ultimo caso, il tesoro di orificeria di epoca ellenistica, di particolare bellezza, che prende il nome probabilmente dal suo proprietario, Eupòlemo. Trafugato dall’area archeologica di Morgantina, territorio di Aidone, alla fine degli anni ’70, è finito, attraverso il mercato clandestino, al Met. La notizia del suo rientro viene vissuta come un sollievo dalla comunità tutta perché dovrebbe anticipare il prossimo suo ritorno al museo archeologico di Aidone, per restarvi quattro anni, così come impone la clausola del contratto/capestro che obbliga l’Italia a concedere i 16 pezzi di argenteria, ogni quattro anni e per quarant’anni al Met, con l’obbligo peraltro, durante la sua permanenza in Italia, di organizzare un evento culturale (mostra) in America. Un “diktat” anche in barba al decreto assessoriale siciliano n. 1771 del 28 giugno 2013 (decreto Sgarlata), che, all’art. 2, dichiara, tra le decine di beni inamovibili, anche gli Argenti di Morgantina, e alle varie rimostranze degli aidonesi sfociate anche in una petizione dell’Archeoclub Aidone- Morgantina per evitarne la partenza per gli States nel 2015. Gli Argenti dovrebbero arrivare al museo di Aidone il prossimo luglio nella speranza che, una volta in situ, possano rimanervi per sempre.

Angela Rita Palerm
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