Per pubblico interesse Comune Leonforte disdice locali Centro aggregazione soggetti con disagio psico sociale e per sostegno loro famiglie

I Social sono diventati la nuova piazza moderna.
Sui social si consumano pettegolezzi, si sprecano lordure e si pratica l’autoreferenzialità a oltranza.
Sui social si denunciano anche casi sensibili e interessanti come quello di seguito riportato.
Chiediamo al sindaco Carmelo Barbera, che è molto -ma, molto – attivo su Facebook, di dare una risposta alle domande poste dalla dottoressa Sberna. La questione è di interesse comune.

“Ieri mattina, accedendo alla mia posta elettronica, leggo con grande stupore la inaspettata, fredda e tagliente nota del Comune di Leonforte con la quale mi viene comunicata la disdetta, per sopravvenute esigenze collegate ad un pubblico interesse, della convenzione di Comodato d’uso dei locali affidati alla Associazione di Solidarietà Familiare “Il Giardino dei Gelsi” e utilizzati come Centro di Aggregazione per soggetti con disagio psico sociale e per il sostegno delle loro famiglie.
Per dovere di cronaca, ricordo che, Il Giardino dei Gelsi, che mi onoro di rappresentare, gestisce dal 2005 il Centro di Aggregazione “L’Approdo” rivolto a Disabili, Minori e Famiglie allocato strategicamente nella zona periferica di Leonforte tristemente denominata Bronx, per ESSERE “punto luce” educativo all’interno del quale bambini e famiglie hanno usufruito nel tempo di diverse attività quali il sostegno allo studio,laboratori artistici, gioco e attività motorie, educazione alla genitorialita’, consulenze psicologiche e pedagogiche.
Circa 80 i giovani volontari in Arci Servizio Civile Nazionale/Universale che si sono susseguiti nel tempo per assicurarne il funzionamento che si è realizzato a TOTALE COSTO ZERO per l’Ente Comunale.
Nell’ambito delle attività istituzionali l’Associazione ha stipulato convenzioni con diversi enti pubblici e privati, tra cui (paradossalmente) lo stesso Comune di Leonforte, per la realizzazione di progettualità inerenti la educativa territoriale, il sostegno alla genitorialta’, la lotta alla dispersione scolastica, il contrasto dei comportamenti devianti (Bullismo, Cyber-bullismo, dipendenze patologiche ect.) e non ultimo la mediazione familiare e il sostegno a tante donne vittime di violenza, inoltre ha stipulato convenzioni con gli Uffici Periferici del Dipartimento della Giustizia Minorile per l’attivazione di misure alternative al carcere.
ED ORA???? COSA E’ SUCCESSO???? Quali sono le sopravvenute esigenze collegate ad un pubblico interesse che impediranno a 30 bambini di frequentare quello che è diventato un punto di riferimento??? PERCHÉ? FORSE MANCANO A LEONFORTE LOCALI IDONEI AD OSPITARE EVENTUALI ALTRI SCOPI DI INTERESSE PUBBLICO? Quale futuro per gli utenti della Associazione? Cosa accadrà ai 6 giovani volontari in SCU avviati nel progetto Mani in Pasta che non avranno più una sede dove svolgere il loro servizio? Cosa accadrà ai minori che stanno eseguendo le misure alternative? Forse queste non sono esigenze di interesse pubblico??? Perché una fredda comunicazione di appena 15 righe, trasmessa via email, deve umiliare 14 anni di esperienza e di buone pratiche? Come vedete cari amici sono tanti gli interrogativi che non trovano risposte…. In attesa di reali motivazioni da parte del Sindaco di Leonforte che mi consentano di capire …… mi sento di dire che la PA dovrebbe sostenere le buone pratiche e valorizzare le esperienze, specie se erogate a TOTALE COSTO ZERO per l’Ente e purtroppo oggi poco apprezzate e umiliate! Ringrazio tutti coloro i quali sono stati vicini al Giardino dei Gelsi in questo triste momento che non è solo Nostro ma di tutta la Comunità!”.