Equiparazione delle vittime di mafia alle vittime del terrorismo: Trentacoste (M5S) deposita il Ddl al Senato

“Il nostro Paese ha da tempo iscritto nel proprio bilancio nazionale un debito pesante: quello contratto verso le vittime innocenti della mafia e dei loro familiari. Adesso è giunto il tempo di porvi rimedio”. Lo dice il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste, primo firmatario del disegno di legge che prevede l’equiparazione delle vittime di mafia alle vittime del terrorismo.

Il ddl è già stato assegnato alla 1ª Commissione permanente Affari Costituzionali del Senato e, da ieri, è aperta la discussione sulla piattaforma Rousseau; sarà possibile consultare e commentare il testo sulla piattaforma di democrazia partecipata del Movimento 5 Stelle, alla voce Lex Parlamento, per i prossimi 60 giorni e, parallelamente, farà la sua strada a Palazzo Madama.

“Nel dettaglio, – spiega il senatore Cinquestelle – il disegno di legge è suddiviso in quattro articoli. Il primo articolo estende alle vittime di mafia le nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, contenute nella legge 3 agosto 2004, n. 206, operando una completa equiparazione tra le vittime del terrorismo e quelle della criminalità organizzata di stampo mafioso. L’articolo 2 pone il limite del secondo grado parentale, così come previsto per altre categorie di vittime, riuscendo a contemperare da una parte le richieste istruttorie volte ad escludere dai benefici previsti in favore dei superstiti delle vittime della criminalità organizzata quei soggetti nei cui confronti siano state applicate misure di prevenzione o che risultino indagati per uno dei delitti di cui all’art 51 comma 3 del cpp, e dall’altra risponde alla necessità delle vittime di trovare certo sostegno. Infine, gli articoli 3 e 4 recano rispettivamente la copertura finanziaria e le disposizioni in merito all’entrata in vigore della legge”.

“La dignità delle vittime di mafia e dei propri familiari deve richiamarsi all’art. 3 della Costituzione, con cui si delinea in maniera precisa e puntuale il principio di uguaglianza formale e sostanziale di cui la Repubblica è garante. Adesso è tempo che le Istituzioni rispondano concretamente alla domanda di giustizia invocata dalle vittime innocenti e dai loro familiari. Proprio dal loro grido di giustizia nasce il Disegno di legge, infatti, durante la stesura del testo – va avanti Trentacoste – sono state accolte le istanze presentate dall’Unione Italiana Vittime Innocenti della mafia. Il superamento di questa inaccettabile sperequazione verrà riconosciuto come atto di giustizia sociale e morale, per quanti hanno pagato con il proprio sangue la violenza della criminalità di stampo mafioso”.

A margine, interviene anche il presidente dell’Unione Italiana Vittime Innocenti della mafia “UIVIm” Graziano Catania, che esprime “un vivo e sentito ringraziamento al senatore Fabrizio Trentacoste e al Movimento 5 Stelle, per aver accolto le istanze legislative portate avanti da lungo tempo, dalle vittime di mafia e dai loro familiari. Invero, il Legislatore, nel corso degli anni, a mezzo di una complessa ed articolata stratificazione normativa, ha posto in essere un’illegittima disparità tra le vittime del terrorismo e le vittime di mafia. Tale disuguaglianza, oltre a ledere la dignità dei bambini, delle donne e degli uomini vittime innocenti del crimine organizzato, ha contribuito anche a realizzare un assordante e gelido silenzio da parte delle Istituzioni, ingenerando nell’animo delle vittime in prima persona e dei propri familiari, un amaro e sconfortante senso di solitudine e di abbandono. Il perdurare di questa triste ed annosa vicenda è stata legittimata in passato da forze politiche che non hanno prestato alcuno spazio d’ascolto alle istanze di giustizia invocate da parte delle vittime. Oggi, grazie a questo disegno di legge, frutto di leale collaborazione, spiccata sensibilità umana e forte senso delle Istituzioni da parte del senatore Trentacoste e di tutto il Movimento 5 stelle, si pongono le basi per superare tali criticità e ridare giustizia e senso dello Stato agli innocenti che hanno pagato con il sangue la brutale violenza delle mafie”.